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Intesa sul prezzo del latte, il commento delle associazioni

E’ stata raggiunta l’intesa con gli industriali del settore lattiero caseario (Assolatte) sul prezzo minimo del latte alla stalla riconosciuto agli allevatori in Lombardia a 33,156 centesimi (più iva) al litro fino al 30 giugno 2010. Ecco il commento delle associazioni di categoria.

Coldiretti

“Anche se non possiamo certo esultare per il prezzo che è stato definito, commenta il presidente di Coldiretti Piacenza, Luigi Bisi, quanto meno si è individuato un  riferimento sotto al quale le industrie di trasformazione non potranno scendere nel definire l’accordo con gli imprenditori agricoli conferenti”.

Durante l’incontro tra le parti è stata anche condivisa l’esigenza di valorizzare il settore lattiero-caseario nazionale e di aprire un tavolo di confronto permanente per puntare a risolvere i problemi strutturali della filiera. “C’è da augurarsi che alle parole – prosegue Bisi - seguano azioni concrete e che gli industriali trasformatori possano abbandonare gli atteggiamenti speculativi di questi ultimi anni, contribuendo in maniera sostanziale alla valorizzazione e salvaguardia del vero Made in Italy, anche perché siamo perfettamente consapevoli che il nostro latte possieda un valore maggiore e che questo prezzo non lo valorizzi pienamente. Non dimentichiamo infatti che 33 centesimi al litro, era esattamente quanto veniva pagato ai produttori ad aprile 2007 e non sussiste pertanto, nessun motivo o giustificazione per eventuali aumenti a carico dei consumatori. Tuttavia questo accordo, insieme ad altri segnali di ripresa del mercato, lasciano ben sperare per la ripresa di un settore che da diverso tempo è in crisi.

Indubbiamente, sottolinea Bisi, l’accordo siglato in Lombardia, dove viene prodotto più del 40% del latte italiano, rappresenta un riferimento importante e significativo anche per la realtà piacentina. Ora, conclude Bisi, il prossimo impellente ed improcrastinabile obiettivo, è quello di estendere a tutti i prodotti lattiero-caseari l’indicazione di provenienza in etichetta, per impedire di spacciare come italiano, latte e derivati ottenuti con prodotto importato dall’estero.

Upa Unione agricoltori

“Non ci siamo ancora” – commenta Filippo Gasparini presidente della Sezione Latte dell’Unione agricoltori di Piacenza. l’intesa siglata in Lombardia prevede che per i primi 6 mesi del 2010, il prezzo del latte alla stalla sarà di 33,156 centesimi/litro + Iva. Una riflessione articolata la sua: “Da un lato l’accordo è un piccolo miglioramento, dall’altro non riconosce il netto balzo in avanti fatto dalle quotazioni del Grana e del Parmigiano. Del resto - continua Gasparini - avevamo detto che auspicavamo l'accordo per il bene del settore e l'accordo è arrivato. Certo è ancora lontano da ciò che volevamo: il prezzo alla stalla è tornato così ai livelli del febbraio 2007. Speriamo che quest’intesa sia il primo segnale di ripresa del settore che da troppo tempo versa in una forte crisi. L'accordo prevede una maggior valorizzazione della produzione lattiero casearia industriale italiana e l'apertura di un tavolo di confronto permanente per analizzare e cercare soluzioni ai problemi strutturali di filiera. Auspichiamo che ci sia l’effettiva intenzione e la capacità di elaborare una strategia efficace e concreta a sostegno del settore. Quanto meno, anche per la sua durata nel tempo, l’intesa favorisce un clima di maggiore serenità. La Lombardia, grazie alla sua elevata capacità produttiva (il 40,7% della consegne nazionali), è da sempre un punto di riferimento anche per le altre regioni, e questo rende ancora più vincolante l'accordo. Siamo cautamente fiduciosi anche in virtù delle comunicazioni del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali che ha, dal canto suo, messo in campo una serie d’iniziative con l'obiettivo di accelerare l'uscita dalla crisi del settore dell'allevamento da latte. Fra queste è previsto, a partire dal 2010, un sostegno specifico per il latte di qualità all'interno dell'articolo 68 del regolamento sull'Health Check, con un budget di 40 milioni destinati agli allevatori. Altri fondi dovrebbero arrivare dalla negoziazione comunitaria, che ha portato a fine 2009 alla disponibilità del pacchetto di 300 milioni di euro, 23 dei quali destinati all'Italia. Auspichiamo, infine, che ci possano essere ricadute positive conseguenti la messa a disposizione, anche per il 2010, di quasi 120 milioni da destinare al programma di acquisti alimentari per gli indigenti, se, come ha dichiarato il Ministro dell’agricoltura, si intendono destinare circa i due terzi di questo budget a prodotti lattiero caseari. Come presidente della sezione Latte – conclude Gasparini- non posso dire di essere sereno: il percorso per uscire effettivamente dalla crisi mi sembra ancora lungo, intravedo lo spettro che possa essere strutturale il trend dei prezzi bassi e che si stia andando progressivamente all’omologazione dei nostri prezzi con gli altri comunitari. Per discutere di tutto ciò e per un’analisi delle tematiche e degli ultimi eventi  abbiamo deciso di convocare una Sezione Latte”.

 
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