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Caritas in Abruzzo fino a dicembre, raccolti 125mila euro

Terremoto in ABRUZZO: l’impegno della Caritas diocesana di Piacenza-Bobbio è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa in curia vescovile alla presenza del vescovo Gianni Ambrosio, del direttore della Caritas piacentina Giuseppe Chiodaroli, di Francesco Millione e Claudio Fervari. Nelle parrocchie piacentine è stato raccolto un contributo di 125mila euro, già inviato alla Caritas nazionale il 22 maggio scorso. Ma l'impegno della Caritas piacentina proseguirà ben oltre l'emergenza, con una presenza in Abruzzo fino a dicembre, soprattuto finalizzata alla ricostruzione comunitaria delle parrocchie, "smembrate" dal sisma. Ecco nel dettaglio quanto sta facendo la Caritas piacentina. 

La Scheda  

CARITAS ITALIANA
Prontamente Caritas Italiana si è Caritas Italiana si è attivata per dare sostegno e solidarietà alle popolazioni colpite. Ha attivato un Centro di Coordinamento nazionale presso la parrocchia San Francesco d'Assisi nel quartiere Pettino, periferia ovest de L'Aquila, consolidato dalla presenza di tre operatori stabili, da cui dipendono tutti gli aiuti della rete Caritas alle popolazioni colpite dal terremoto.
Il Centro di coordinamento Caritas ha suddiviso il territorio colpito dal sisma in 9 zone omogenee, "affidate" alle Delegazioni regionali delle Caritas diocesane. I gemellaggi prevedono la condivisione con le comunità locali, grazie all'invio di operatori e volontari che, per un lungo periodo svolgeranno opera di ascolto e assistenza delle persone terremotate, soprattutto delle fasce più fragili (anziani, malati, disabili, minori, migranti).
DELEGAZIONE REGIONALE DELLE CARITAS DELL’EMILIA ROMAGNA
Alla Delegazione emiliano romagnola, comprendente tutte le Caritas diocesane della regione, è stata affidata, congiuntamente alla Delegazione Regionale delle Caritas della Puglia, la zona omogenea denominata “L’Aquila Est” e comprendente le parrocchie nella zona Est della città (tra cui Collemaggio, San Giacomo e San Pio X) e due parrocchie della zona montana (Collebrincioni e Aragno).
 
Dopo una visita della delegazione emiliano-romagnola sui luoghi del terremoto allo scopo di prendere contatto con il Coordinamento della Caritas nazionale, il 29 aprile, sono partiti alla volta de L’Aquila i primi volontari della Delegazione per cominciare una presenza stabile a medio-lungo termine nelle zone terremotate. Si tratta di due giovani sposi di Castelnovo Sotto (RE).
La strada del gemellaggio - già sperimentata con successo a partire dal terremoto in Friuli nel 1976 e più di recente in Umbria nel 1997 e in Molise nel 2002 - è percorribile da tutti, e la Chiesa in Italia con la Caritas (in  collaborazione con Azione Cattolica, Pastorale giovanile, molteplici associazioni) sta dando l’esempio. Ogni realtà gemellante si fa carico di interventi nei limiti della propria disponibilità e la realtà gemellata si impegna a fare il miglior uso degli aiuti ricevuti. Con questa modalità Caritas Italiana e Azione Cattolica contano di coinvolgere almeno 1.500 operatori nei prossimi mesi.
 
I gemellaggi sono fondamentali per dare continuità ed efficacia al lavoro di ascolto, aiuto e ricostruzione. Grazie a essi, si crea uno spirito di condivisione e intensa collaborazione tra delegazioni Caritas e comunità terremotate: l’intervento di aiuto non viene calato dall’alto, il territorio diventa protagonista della sua stessa rinascita, il sentimento di comune appartenenza ecclesiale si consolida (esteso anche ad altre pastorali – per i giovani, per la famiglia, ecc. –, che vengono coinvolte nei gemellaggi).
   
CARITAS DIOCESANA DI PIACENZA-BOBBIO
La Caritas diocesana si è resa subito disponibile attraverso l’Area Promozione Mondialità ed Emergenze, raccogliendo, secondo le direttive di Caritas Italiana, le disponibilità di quanti fin dai primi momenti successivi il sisma hanno offerto il proprio aiuto, sotto forma di offerte, un’eventuale presenza o aiuti materiali. La generosità dimostrata dalla comunità piacentina è stata pronta e tangibile. 
 

La Caritas diocesana partecipa con un suo operatore, Francesco Millione, al Coordinamento Abruzzo della Delegazione Regionale. Inoltre tra le persone che hanno dato la propria disponibilità ha selezionato un volontario, Claudio Fervari, diacono di 58 anni di Caorso, per subentrare ai due giovani reggiani nel campo di Gignano. Infatti il 25 maggio Claudio è partito per L’Aquila, dove rimarrà come referente della Delegazione Regionale per circa un mese. Al termine di questa presenza mensile l'intenzione è quella di trovare almeno una persona che possa fare da riferimento sul posto per 6-7 mesi circa, raccogliendo esigenze delle comunità, coordinando aiuti e volontari e cercando di stendere un progetto per il lungo termine.
A livello diocesano allo scopo di organizzare al meglio la possibile presenza animativa nei territori colpiti dal sisma, si è costituito un gruppo di lavoro, che oltre alla Caritas vede la partecipazione dell’Azione Cattolica, della Pastorale Giovanile e dell’AGESCI.  Si sta valutando l’elaborazione di una proposta da portare alla comunità piacentina per garantire l’accompagnamento della popolazione abruzzese sfollata nel periodo autunno-inverno, quei mesi cioè dove presumibilmente potrebbe venire meno l’attenzione e la solidarietà della gente tuttora molto evidente a L’Aquila.
Infine si è provveduto all’invio dei 125.000 euro raccolti in diocesi nelle settimane successive al sisma e durante la Colletta nazionale indetta, domenica 19 aprile, dalla CEI. Le offerte piacentine si aggiungeranno, assieme a quelle provenienti dalle altre diocesi d’Italia, ai 12 milioni di euro stanziati finora da Caritas Italiana e dalla CEI stessa, in un’ottica di comunione e prossimità con la gente.
 

 
Voci correlate:
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