"Non possiamo abbandonare l'Europa alla tecnocrazia, perdendo l'anima". Lo afferma mons. Gianni Ambrosio, il vescovo di Piacenza che rappresenta la Chiesa Italiana nella Comece, l'organismo ecclesiale presso l'Unione Europea. Le radici cristiane, ricorda in un'intervistatrasmessa dalla Radio Vaticana alla vigilia delle elezioni del 6 e 7 giugno, "debbono essere riconosciute, ma debbono essereanche valorizzate nell'oggi. Non e' solo un riferimento al passato nell'insegnamento di Papa Benedetto XVI, ma e' anche davvero una realta' vissuta oggi. Se le nostre chiese riescono davvero a dimostrare che quelle radici da cui sgorga la tradizione culturale europea sono ancora vitali, allora credoche i popoli europei prenderanno atto di questa vitalita', diquesto dinamismo". "Siamo ben consapevoli - aggiunge il presule - del venirmeno di un certo entusiasmo nei confronti dell'Unione Europea. Ne prendiamo atto. Ma nello stesso tempo, dobbiamo davvero affermare l'importanza fondamentale dell'Europa". Ma, ricorda mons. Ambrosio, "non c'e' futuro per i nostri popoli senza l'Unione Europea: questo vuol dire, ad esempio, riconoscere la difesa della pace, garantita, assicurata in questi 64 anni dal termine della Seconda Guerra Mondiale. Questo e' un valore cosi' importante che non puo' essere trascurato. I grandi valori, come quello della pace, ma anche aspetti concreti dalpunto di vista economico, meritano davvero - conclude - di essere evidenziati e, dunque, da parte anche delle nostrepopolazioni dobbiamo dare il nostro contributo responsabile proprio per quella migliore casa europea di cui parliamo".
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