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Falsari "digitali", i carabinieri sequestrano il centro di produzione

I Carabinieri di Piacenza ed il Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria di Roma hanno sequestrato un centro di produzione digitale che produceva banconote molto verosimili e pertanto temibili perché facilmente confondibili con quelle vere. A rendere straordinario questo caso è il fatto che, mentre in ambito nazionale il 95% dei sequestri riguarda tipografie tradizionali in offset, nella fattispecie si tratta di sofisticati sistemi digitali.
Nel dicembre 2008 erano stati arrestati tre piacentini (LEGGI QUI): l'ulteriore attività d’indagine condotta dal Nucleo Investigativo permetteva in fasi successive ha consentito di denunciare altre sei persone tutti responsabili di acquisto e spendita di banconote false e di rinvenire occultati presso l’abitazione del principale attore della vicenda, il "grafico" arrestato nel dicembre scorso, il seguente materiale:

ƒ{ N. 687 BANCONOTE FALSE DEL TAGLIO DI EURO 10 (DIECI);
ƒ{ N. 3 CLICHE’ IN METALLO RIPORTANTI I SEGNI DISTINTIVI DELLE BANCONOTE DI EURO 10 (DIECI), 20 (VENTI) E 100 (CENTO);
ƒ{ N. 9 CLICHE’ IN METALLO RIPORTANTI I SEGNI DISTINTIVI DEI LOGHI DELLE BANCONOTE DELL’EURO;
ƒ{ NUMEROSI NEGATIVI CON SOPRA IMPRESSI I SEGNI DISITINTI DELLE BANCONOTE DELL’EURO;
ƒ{ NUMEROSI CD-ROM CONTENENTI FILE RELATIVI A PROGETTI GRAFICI DELLE BANCONOTE DELL’EURO;
ƒ{ N. 5 ROTOLI DI CARTA IRIDESCENTE, UNO DEI QUALI PARZIALMENTE USATO PER RICAVARE LA STAMPIGLIATURA IMPRESSA SULLE BANCONOTA DA EURO 10 (DIECI).

La collaborazione attivata con gli specialisti del Comando Carabinieri Antifalsificazione di Roma, del quale era presente oggi il comandante capitano Gaetano Terrasino, he permesso di delineare un quadro allarmante e di particolare interesse. Infatti l’operazione condotta è risultata di particolare rilevanza nazionale ed europea in quanto concerne l’utilizzo di apparecchiature digitali per la contraffazione. L’elevata qualità del “prodotto” e l’ingegno messo in campo dai falsari ha suscitato il vivo interesse degli esperti del campo che hanno sottolineato trattarsi di una best practice di settore.

L’elevato valore è stato evidenziato dalla diffusione della contraffazione sia a livello nazionale che in ambito Europeo essendo state sequestrate banconote in oltre tredici Nazioni dell’Unione. La genialità del principale attore della vicenda, M.G. classe 72, è stata riscontrata nella capacità dello stesso di riuscire a combinare proficuamente attrezzature meccaniche artigianali con l’utilizzo di software e componenti elettronici per ottenere un prodotto finale estremamente competitivo.

Il merito degli  investigatori ed il naturale prosieguo delle attività d’indagine ha portato ad individuare e risalire al complesso di soggetti facenti parte della filiera distributiva della contraffazione. Quindi, oltre a quelli che acquistavano consapevolmente il prodotto finito per porlo in circolazione, si è riusciti a smascherare le locali tipografie a cui M. G. si era appoggiato per reperire parte della strumentazione necessaria alla produzione delle banconote false. Ciò permetteva di identificare quattro soggetti che a vario titolo si erano prestati per la produzione e la fornitura del materiale necessario identificati in :

C.F. classe 49, nato a Piacenza, residente a Piacenza, di professione tipografo;
D.G. classe 41, nato e residente a Piacenza, di professione tipografo;
R.M. classe 62, nato a Brescia, residente a Piacenza, tipografo e pubblicitario;
B.P. classe 80 nato e residente a Piacenza, commerciante.
 

 
Voci correlate:
  • carabinieri
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