Dalla riunione del consiglio dell'Ordine degli Architetti di Piacenza, convocato ieri per esprimersi sulla condotta di Aldo Cibic non è emersa alcuna decisione. L'Ordine starebbe attendendo comunicazioni ufficiali prima di prendere decisioni. Il designer potrebbe aver abusato del titolo di architetto, per l'inserimento nella giuria giudicatrice del progetto di Palazzo Uffici, senza possedere la regolare iscrizione all'ordine. L'Ordine professionale piacentino in questi giorni ha avviato una serie di verifiche con il consiglio nazionale per valutare la posizione di Cibic.
Come hanno fatto notare alcuni nostri lettori, sul sito internet dello studio di Aldo Cibic (leggi qui), nei giorni scorsi sarebbe scomparsa la parola "architetto".
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Il consigliere comunale Andrea Paparo (vicecapogruppo Pdl) e il parlamentare piacentino Tommaso Foti (Pdl) intervengono sul caso di Palazzo Uffici e la mancanza di requisiti di uno dei componenti della commissione giudicatrice dei progetti in gara, Aldo Cibic, annunciando un esposto all’Autorità di vigilanza sui lavori pubblici. Il comunicato.
“In ragione della evidente commistione tra tecnici e politica che traspare in tutta evidenza dalla vicenda del nuovo Palazzo degli Uffici e dell’intervento nella sua progettazione dell’esperto (o sedicente tale) Aldo Cibic, a tacere della “manina” politica che ne ha caldeggiato l’inclusione all’interno della commissione aggiudicatrice, investiremo della questione - nei prossimi giorni - l’Autorità per la Vigilanza sui Lavori Pubblici con un dettagliato e circostanziato esposto.
Tutto ciò, evidentemente, non per strumentalizzare politicamente una vicenda che da sé si commenta, ma per fare chiarezza su atti e procedure che, da una parte, gettano discredito sulla nostra città e, dall’altra, gravano da vicino e in modo sostanzioso sulle tasche dei cittadini”.
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