Correrà fra i due ponti, quello prossimo alla demolizione e quello ferroviario, il viadotto di barche che dovrà interrompere l'isolamento della zona lodigiana con quella piacentina. E' l'orientamento uscito dal vertice di ieri pomeriggio all'Anas di Milano, al quale ha partecipato anche l'assessore comunale Pierangelo Carbone. Un primo confronto tecnico propedeutico al summit definitivo in programma venerdì. Carbone spiega che ormai la scelta propende per l'ipotesi del viadotto di natanti inserito tra i due ponti, a scapito dell'altra soluzione, quella che vede il ponte posizionato all'altezza dello scalo pontieri. "A favore dell'attracco del ponte di barche alla Map ci sono fattori essenzialmente idraulici: il dislivello del fiume e la lunghezza da coprire sono problematiche all'altezza dello scalo pontieri". Quindi il ponte partirà dall'area della Map per oltrepassare l'Isolotto Maggi e sbucare in zona golenale (accanto alla rotatoria dell'Auchan). "Il trasporto delle struttura - precisa Carbone - avverrà via strada, quindi non abbiamo più l'urgenza di far passare chiatte lungo Isola Serafini prima che il livello del Po si abbassi troppo. Ora si procederà alla realizzazione di un progetto ingegneristico e alla costruzione del ponte". In quanto tempo? Carbone è prudente: "Dobbiamo valutare, da uno a due mesi serviranno".
Intervento di Massimo Trespidi, candidato per il centrodestra alla presidenza della Provincia
"Dalla Regione Lombardia per conoscenza, - dichiara Massimo Trespidi - mi è arrivata copia della lettera che il Presidente Roberto Formigoni ha trasmesso al Capo del Dipartimento di Protezione civile dottor Guido Bertolaso, con la quale la Regione Lombardia ha fatto richiesta dello stato di emergenza alla Provincia di Lodi in ragione del crollo del ponte sulla s.s.9 "Emilia" di collegamento tra San Rocco al Porto e Piacenza. Il Presidente Formigoni ha prodotto una prima sommaria stima dei danni, che restano però in corso di verifica e validazione daparte della Regione, che ammonterebbe a 69 milioni di euro".
"Se invece di domandarlo a me, davanti alle telecamere per pura strumentalizzazione politica, il presidente della Provincia Gianluigi Boiardi avesse interloquito con il suo omologo della Provincia di Lodi avrebbe ottenuto risposte ufficiali" - ha commentato Massimo Trespidi.
Ponte sul Po, il procuratore di Lodi: "Struttura marcia, impossibile rattopparla"
"L’Anas sa benissimo che il problema non è dissequestrare o meno il ponte sul Po. La struttura era marcia, non si può assolutamente sistemarla». Così il Procuratore capo del Tribunale di Lodi, Giovanni Pescarzoli, ieri ha risposto indirettamente a Pietro Ciucci, presidente dell’Anas, che in un recente summit in Prefettura, a Piacenza, si chiesto un rapido dissequestro del ponte crollato, per fare in modo di cominciare già a luglio la costruzione di una nuova struttura. Lo riferisce "Il Giorno" di oggi.
Secondo il Procuratore capo, l’ipotesi di «rattoppare» il ponte - avanzata dall’Anas in alternativa alla ricostruzione ex novo - sarebbe stata impraticabile. «Il ponte era marcio, l’Anas lo sa benissimo», ha detto Pescarzoli.
Intanto un vertice tecnico all'Anas di Milano, previsto per il pomeriggio di oggi, dovrebbe sciogliere i nodi relativi alla posizione e alla realizzazioni del ponte di barche sul Po. Seguite gli aggiornamenti.
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Non sono ancora sciolti i nodi legati alla realizzazione del ponte di barche sul Po che dovrebbe spezzare l'isolamento del basso lodigiano con il piacentino. L'assessore comunale Pierangelo Carbone spiega che "occorre trovare una soluzione in grado di durare un anno e mezzo, per questo la scelta sarà assai ponderata". Due le opzioni in campo per il viadotto di natanti: quella che metterebbe in comunicazione la Map con l'isolotto Maggi e l'area golenale fino alla rotonda Auchan, e quella dello scalo Pontieri, isolotto Maggi e sponda lombarda. Ecco i pro e i contro delle due ipotesi.
- il ponte della Map ha dalla sua la realizzabilità con le strutture di una ditta di Boretto e l'escursione idraulica più contenuta rispetto ad altri punti (in caso di piena o di secca il livello del ponte sarebbe meno soggetto a sbalzi). ll contro è la conessione viabilistica abbastanza problematica con le strade lungo l'argine. Inoltre c'è una settimana di tempo per trasportare da Boretto i "pezzi" del ponte, da far transitare attraverso isola Serafini quando il fiume non si sia abbassato troppo.
- il ponte realizzato dallo scalo Pontieri ha un indubbio vantaggio: si collega meglio con la viabilità ordinaria, direttamente da via XXI aprile senza dover improvvisare tangenziali lungo gli argini; il problema è legato alla maggiore escursione idraulica dell'isolotto Maggi in quel punto e alla maggiore larghezza del fiume rispetto alla Map (dove il divario da superare è di 175 metri fino all'isolotto e ancora 88 fino alla sponda lombarda); in più c'è lincongnita legata alla necessità di utilizzare terreni sotto la giurisdizione militare.
Carbone ha sottolineato che il ponte di barche dovrà durare un anno e mezzo circa ma sarà soggetto a chiusure a singhiozzo per non compromettere la navigabilità del fiume. All'inizio della prossima settiman è in programma un vertice con l'Anas che dovrebbe dare le indicazioni decisive per la scelta.