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Frane, resta chiusa la provinciale di Gropparello

La Provincia non riaprirà la strada provinciale di Gropparello fino a quando non avrà la certezza che non ci sono pericoli per chi la percorra. Lo si è ribadito oggi al sopralluogo che l'assessore provinciale alla protezione civile Gianluigi Ziliani ha compiuto in zona, per una verifica della situazione. C'erano con lui il sindaco di Gropparello Armando Piazza, il vicesindaco di Gropparello Ferdinanda Rocca, l'assessora alla pubblica Istruzione Risoli, la consigliera comunale Silvia Parmigiani, l'assessore della comunità montana Nure Arda Giuseppe Previdi, il dirigente del servizio infrastrutture stradali e viabilità della Provincia dott. Davide Marenghi, Rino Corti, geometra dello stesso servizio, altri amministratori e cittadini. Al momento, hanno dichiarato Davide Marenghi (che è geologo) e l'assessore Ziliani, le condizioni per riaprire la strada non ci sono. Sussiste ancora, infatti, il rischio che dai versanti alla sinistra dell'arteria (direzione Gropparello) si distacchi, all'altezza del punto in cui si sono verificate due frane, altro materiale. Le caratteristiche fisiche del terreno che copre il versante, ha spiegato Marenghi, sono particolari: la parte superiore è costituita da materiale friabile, la parte sottostante da argilla impermeabile. Le precipitazioni molto abbondanti d'inverno e primavera hanno saturato il terreno d'acqua, facilitando lo scorrimento dello strato superiore sulla parte argillosa. Di qui le frane dei giorni scorsi, che è possibile si ripetano, interessando altre sezioni del versante. Proprio per la particolari caratteristiche del terreno, queste frane sono estremamente pericolose: scendono a valle in pochi secondi, senza il minimo preavviso e senza dare, a chi si trova sul loro percorso, alcuna possibilità di evitarle. “Ne abbiamo avuta una dimostrazione martedì scorso – ha dichiarato Marenghi -: avevamo appena liberato la carreggiata da una prima frana, e la strada era libera, quando improvvisamente, verso mezzogiorno, un secondo corpo franoso si è staccato dalla parete e nel giro di due, tre secondi è piombato sulla strada, invadendola completamente. Siamo stati fortunati a non trovarci sul suo percorso. Per la sicurezza non solo di chi percorre l'arteria, ma anche delle maestranze che dovranno asportare il materiale che è caduto su di essa,  dobbiamo aspettare che la terra si asciughi, e questo significa attendere un paio di settimane”. “Comprendiamo benissimo i problemi che la chiusura della strada comporta per la comunità locale – ha sottolineato Ziliani -, ma è nostra intenzione tutelare nella massima misura possibile la sicurezza dei cittadini”.  “Una chiusura di quindici giorni è una cosa accettabile – ha detto Armando Piazza -, ma non sarebbe accettabile una chiusura più lunga. Sarebbe difficile per me evitare, in questo caso, dimostrazioni di protesta anche clamorose da parte dei miei concittadini”. Attualmente, Gropparello comunica con il fondovalle tramite due percorsi alternativi, a provinciale di Castellana e una comunale che, partendo dalla provinciale di Gropparello poco a valle di Sariano, raggiunge Gropparello passando in sponda sinistra del Vezzeno. Ma sono strade strette, percorribili con difficoltà dai mezzi pesanti, come i pullman e gli autotreni, e che allungano di decine di chilometri il percorso abituale. “Il blocco della strada complica di molto la vita dei miei concittadini – ha ribadito il sindaco –; la complica agli studenti, che sono a fine anno e per i quali raggiungere la scuola si è fatto particolarmente difficile, la complica agli anziani, che mancano di assistenza medica, la complica alle forze dell'ordine, che con difficoltà possono controllare una parte del loro territorio; danni notevoli si preannunciano per il turismo, per i problemi che hanno i pullman a raggiungere il paese, e problemi si stanno profilando anche per la nostra economia, per le difficoltà che hanno i cittadini a raggiungere i posti di lavoro ed i camion ad arrivare in paese,  garantendo i rifornimenti (di carburante, per esempio) alla comunità”.  Una soluzione  che si è prospettata durante il sopralluogo è la riapertura del guado sul Vezzeno che nel 1974, in una situazione analoga, venne attivato per collegare la località Ughetti alla frazione La Valle: una pista inghiaiata di circa un chilometro che svolse a dovere la funzione di percorso alternativo. Sulla strada allora tracciata è oggi ricresciuto il bosco ma la si potrebbe riaprire. O si potrebbe tracciarne una nuova, in sponda destra del Vezzeno ma in zona al sicuro, a detta degli abitanti del luogo, da frane e piene del torrente. I tempi per la sua attivazione non sarebbero però brevi. In serata ha effettuato un sopralluogo in zona anche l'assessore regionale alla Protezione civile Marioluigi Bruschini.
 

 
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