Sono 29 i nuovi medici piacentini che ieri a S. Ilario hanno sostenuto il tradizionale giuramento di Ippocrate alla presenza del presidente dell'Ordine provinciale Giuseppe Miserotti. Riconoscimento anche per una decina di veterani. LE FOTO
Ecco i neolaureati che hanno giurato: Paolo Agamennone, Caterina Astorri, Benedetta Barboni,Salvatore Bonali, Margherita Bossalini, Alessandro Bottazzi, Piera Capasso, Alessandra Cella, Maria Chiaraviglio, Massimo Faggiani, Fiorenza Fava, Silvia Galeazzi, Giulia Groppi, Ludovica Longhi, Elena Malchiodi, Michela Marina, Simone Marzolini, Laura Mezzadri, Brigida Minafra, Federico Olcelli, Sara Olvirri, Mariapaola Parenti, Paola Pricolo, Alba Ripoll Gallardo, Enrico Rizzi, Laura Rossi, Valentina Rossi, Maria Signaroldi e Mario Silva.
IL TESTO DEL GIURAMENTO MODERNO
Consapevole dell'importanza e della solennità
dell'atto che compio e dell'impegno che assumo,
GIURO:
di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento; di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale; di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente; di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana, contro i quali, nel rispetto della vita e della persona non utilizzerò mai le mie conoscenze; di prestare la mia opera con diligenza, perizia e prudenza secondo scienza e coscienza ed osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione; di affidare la mia reputazione esclusivamente alle mie capacità professionali ed alle mie doti morali; di evitare, anche al di fuori dell'esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità della professione; di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni; di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica; di prestare assistenza d'urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell'Autorità competente; di rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del malato alla libera scelta del suo medico tenuto conto che il rapporto tra medico e paziente è fondato sulla fiducia e in ogni caso sul reciproco rispetto; di osservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell'esercizio della mia professione o in ragione del mio stato.