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Piacenza calcio, il punto del lunedi'

IL PUNTO DEL LUNEDI' - Della partita Piacenza-Brescia rimane soprattutto il ritrovato affetto del pubblico, mai così caloroso e coinvolto come sabato durante questa stagione. La decisione della società di ripetere l’iniziativa del biglietto nei distinti ad un euro, già sperimentata contro il Frosinone, ha dato un esito positivo e ha permesso di rivivere per un giorno i tempi recenti in cui la città si stringeva intorno alla squadra dagli spalti del Garilli.

Rimane poi certamente il rammarico per un’occasione sciupata. Con una vittoria contro le rondinelle il Piace si sarebbe portato a ridosso dei playoff, a soli quattro punti dal Sassuolo che occupa la sesta posizione in classifica (e che deve però recuperare una partita). Tutto questo proprio alla vigilia della sfida Sassuolo-Piacenza.  Occasione sciupata perché la partita si era messa già dal primo minuto con l’episodio del rigore, perchè abbiamo avuto la possibilità di giocare praticamente tutta la partita con l’uomo in più e perché tutto sommato abbiamo giocato alla pari contro una grande squadra, dimostrando gioco, carattere e qualità. Purtroppo i miracoli che Cassano aveva fatto a Parma stavolta li ha fatti Viviano, portiere davvero molto promettente, e purtroppo l’incredibile ed emozionante altalena di episodi e colpi di scena che si sono susseguiti non sempre ci ha detto bene. In particolare non ci volevano i tre infortuni, a cominciare da quello importantissimo del capitano Riccio, il trascinatore della squadra (senza il quale oltretutto Naingollan avrebbe potuto dare il cambio a Passoni, positivo ma apparso un po’ sulle gambe nel finale), per continuare con quello di Zammuto, che ha costretto Pioli a rivedere ulteriormente una difesa già pesantemente condizionata dalle assenze e tenuta insieme con i cerotti, per finire con quello dei Moscardelli, devastante scheggia impazzita a tutto campo e ormai autentico beniamino del pubblico. Il Mosca se continua così può candidarsi a diventare il nuovo Pio, l’uomo che accende il pubblico con le giocate più spettacolari e a volte più assurde, e che combatte per la causa fino all’ultimo minuto.

Ma rimane soprattutto la soddisfazione di aver visto una grande partita e un Piacenza bello, mai domo e all’altezza dell’avversario, che non dobbiamo dimenticare essere stato costruito per puntare alla promozione e che dispone di una coppia di attacco da serie A (a questo proposito mi sono sembrati troppo severi i giudizi della stampa piacentina sulla nostra coppia centrale difensiva, messa insieme in una situazione di emergenza quasi incredibile e costituita da giocatori al rientro dopo mesi di inattività, per lo più contro due fenomeni come Possanzini e Caracciolo).

Ora tocca al Sassuolo, in una sfida che come detto poteva diventare uno scontro diretto. E’ comunque vero che il calendario propone nelle ultime otto partite altri eventuali scontri diretti (Empoli e Triestina oltre al Sassuolo) e ci riserva un finale particolarmente abbordabile (Pisa, Mantova e Vicenza, vale a dire tre squadre che potrebbero avere poco da chiedere ancora la campionato), per cui è lecito sperare ancora. E’ altrettanto vero che i punti che ci separano dalla zona playout sono sei, gli stessi che speriamo di recuperare dalle zone alte della classifica, per cui vale la pena non distrarsi e cercare di mettersi al sicuro, raggiungendo quota cinquanta, al più presto. Molto dipenderà anche dall’entità dei vari infortuni: mentre per Moscardelli sembra si tratti solamente di una botta, le condizioni di Zammuto e Riccio sono ancora da verificare.  Considerati gli infortunati di lunga degenza (Anaclerio e Rickler) e la squalifica di Graffiedi contro il Sassuolo mister Pioli dovrà per forza di cose cambiare parecchio, situazione a cui ormai è abituato e che sta dimostrando di saper gestire egregiamente.

Il Sassuolo, dal canto suo, sembra aver smarrito lo smalto della prima parte del campionato e appare un po’ appannato, condizionato anche dall’età non più giovane di alcuni uomini chiave (leggi Salvetti e Zampagna). All’andata aveva impressionato al di là del 2-2 finale, e aveva dato l’impressione di poter essere un’aspirante alla promozione diretta. Una sconfitta con il Piace potrebbe mandarlo definitivamente in crisi, e allora si potrebbero aprire scenari davvero interessanti…

Quindi, ragazzi, proviamoci!

Paolo Menzani

 
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