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Palazzo Uffici: il bicchiere è mezzo pieno e mezzo vuoto

L'unica certezza è che la sede unica degli uffici comunali si farà, anche se per qualcuno non è un'opera prioritaria. Ma non dobbiamo nasconderci che la situazione attuale (uffici dislocati in più punti della città, spesso degradati, qualche volta ai limiti della decenza) necessitava una razionalizzazione, che anzi è ormai improcrastinabile.
Ampiamente superato il dibattito sulla sua dislocazione (le ipotesi alternative sono state scartate per costi troppo onerosi e per la loro posizione centrale che avrebbe generato ulteriore traffico in aree già congestionate), la notizia positiva è che costerà (forse) meno del previsto.

Per il resto, è la solita storia del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto.

E' mezzo pieno: l'Amministrazione Comunale ha optato per un concorso di progettazione - ovvero il metodo più diffuso in tutta Europa - l'unico strumento in grado di garantire un confronto in campo aperto tra i diversi saperi professionali e i diversi approcci progettuali.

E' mezzo vuoto: i grandi nomi dello star-system architettonico internazionale non si sono visti, e neppure quelli un po' meno grandi. Tra i concorrenti, i più noti sono Paolo Zermani e Mario Cucinella, peraltro squalificato dalla giuria in quanto reo di aver presentato un progetto riconoscibile (sembra abbia ripresentato il suo progetto dell'epoca del concorso-appalto).
Chi si aspettava Norman Foster, David Chipperfield e Jean Nouvel - o anche i nostri Renzo Piano e Massimiliano Fuksas - è rimasto senz'altro deluso.
In definitiva, si è persa una grande occasione.
Anche se, in ultima analisi, la firma trendy non è di per sè sinonimo di buona architettura, esempi recenti insegnano.
D'altra parte, come dare torto agli assenti, in particolare ai grandi studi stranieri: l'Italia è, per loro, da sempre sinonimo di intoppi burocratici, parcelle basse e tempistiche incerte. Inoltre, da noi i concorsi si sono spesso distinti in passato per la scarsa chiarezza dei bandi e per l'altrettanto scarsa trasparenza nelle scelte della giuria, per non parlare del fatto che solo un'esigua percentuale degli stessi va a buon fine: ne sappiamo qualcosa anche a Piacenza, dove il concorso per la riqualificazione di Piazza Cittadella è stato affossato da un paio di ricorsi al Tar, o dove, con ogni probabilità, le recenti proposte di sistemazione degli ex-Magazzini Generali difficilmente troveranno la loro effettiva realizzazione (e qui saremmo ben felici di essere smentiti).

E' mezzo pieno: il progetto vincitore, così come le altre due proposte premiate dalla giuria guidata da Aldo Cibic, parla senza indugi un linguaggio contemporaneo e utilizza in modo attento e scrupoloso tecnologie costruttive sostenibili, con un'attenzione particolare al risparmio energetico. Non è poco, se proviamo a ricordare il Master Plan licenziato dagli uffici in preparazione del concorso, francamente brutto e datato.

E' mezzo vuoto: da quello che si può vedere dalle tavole grafiche pubblicate, il progetto non manca di una certa complessità a livello urbanistico, grazie alla felice sistemazione della piazza e dei dislivelli delle aree verdi adiacenti; interessante è anche la piastra di ingresso - sistemata a tetto giardino - che ha la funzione di mediare il passaggio tra l'esterno e la torre degli uffici.
Quest'ultima, tuttavia, appare come un blocco monolitico assai rigido, tutt'altro che dinamico: il prospetto principale sembra anzi incombere eccessivamente (furoi scala?) sulla prospettiva urbana.
E' anche vero che questo tipo di architetture si regge molto sulla sua "pelle" esterna, e dunque la facciata continua giocata su una sofisticata alternanza di vetro traslucido (e quindi opaco) e trasparente potrebbe in ultima analisi favorire un "alleggerimento" nella percezione visiva della torre stessa.

Per le immagini del progetto vincitore clicca qui

 
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    Commenti:



    Senza rancore, ognuno ha le sue idee, io però quegli 8 euro preferirei darli ai disoccupati che con questa crisi hanno perso il lavoro, ai cassintegrati, alle persone in difficoltà economiche.
    stefano
    27/03/2009  21.35

    8 euro a testa!
    Sperpero di soldi? Ma se ci vogliono solo 8 euro a testa per avere tutti gli uffici in un solo luogo e non disseminati per la città. Basta fare un paio di documenti che già si è recuperato le spese di benzina e tempo che si perdono ora. Sveeeeglia!!!
    Giampiero
    27/03/2009  17.40


    Assolutamente d'accordo con il pezzo
    Country Joe
    27/03/2009  16.08

    evviva gli sprechi
    trovo sia 1 cosa fuori dal tempo con tutta l'informatizzazione che è disp oggi . caso strano lontano dal centro . e poi il sindaco che "vince sempre " è molto bravo a raccontare favole . tanto paga pantalone .
    Francesco Rabboni
    27/03/2009  14.32


    Giustamente ognuno ha le sue idee, io il bicchiere lo vedo mezzo vuoto, non solo il bicciere, ma il portafoglio dei piacentini...
    stefano
    27/03/2009  12.10


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