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Teatro famiglie
Un "Ranocchio" sul palco dei Filodrammatici

E’ l’ora del debutto per “Ranocchio”, nuova produzione di Teatro Gioco Vita – Teatro Stabile di Innovazione dedicato al pubblico dei piccolissimi e tratto dall’opera di Max Velthujs, uno dei più celebrati autori e illustratori per l’infanzia al mondo. Lo spettacolo sarà in cartellone all’Officina delle Ombre, l’atelier di Teatro Gioco Vita in via Fulgonio 7, da lunedì 23 marzo a venerdì 17 aprile. Recite per i nidi e le scuole dell’infanzia la mattina dal lunedì al venerdì, fatta eccezione per il periodo dall’8 al 15 aprile che vede un’interruzione per il periodo pasquale. A tutto il pubblico e agli operatori lo spettacolo sarà presentato sabato 4 e domenica 5 aprile alle ore 16.30.
La regia è di Fabrizio Montecchi, che ha curato anche l’adattamento teatrale con Nicola Lusuardi. Le scene sono di Nicoletta Garioni, le sagome di Federica Ferrari sono tratte dai disegni di Max Velthuijs. Musiche di Michele Fedrigotti e costumi Sara Bartesaghi Gallo, costruzione scene Sergio Bernasani, Davide Gicobbi. In scena Laura Dell’Albani e Domenico Sannino, con Maddalena Maj alle luci e fonica.
Lo spettacolo è tratto dai libri di Max Velthuijs “Frog is sad”, “Frog in Love”, “Frog and the Birdsong”, “Frog is Frog”, “Frog is Frightened” editi da Andersen Press, London. Rivolto ai bambini dai 2 ai 5 anni, è per un pubblico limitato e concepito anche per spazi non teatrali. Prosegue il percorso di ricerca sul rapporto tra ombre e prima infanzia iniziato da Teatro Gioco Vita con “Lillan e il gatto” e poi con “Circoluna”.
Candido e ingenuo, Ranocchio guarda il mondo con gli occhi sempre aperti, anzi, spalancati. Tutto intorno a sé lo sorprende, lo riempie di stupore, lo incuriosisce. Ranocchio ha tanti amici: Anatra, una dolce e amorevole compagna di giochi; Porcellino, un placido amante della casa e della buona cucina; Lepre, un intellettuale che ha sempre una risposta a tutto e Topo, un avventuriero tanto intraprendente quanto generoso. Insieme affrontano le grandi domande che I piccoli drammi di ogni giorno pongono loro. A tutti questi dilemmi esistenziali Ranocchio e i suoi amici riescono sempre a trovare una risposta positiva. Un merlo trovato nel prato è l’occasione per interrogarsi sul mistero della morte e la necessità di celebrare la gioia di essere vivi. Il mal d’amore provato da Ranocchio è lo spunto per riflettere sul dolore e sulla felicità che da esso ne scaturisce. Uno spavento notturno rende inevitabile un’indagine sul tema della paura vera e della paura di aver paura.
Con parole e immagini di grande forza ed essenzialità le vicende di Ranocchio e dei suoi amici, grazie a uno humour gentile, ci confortano e ci trasmettono una grande voglia di vivere. Lo fanno parlando di sé ma nel fare questo ci parlano anche di noi. Di noi che siamo grandi e ancora non sappiamo sempre accettarci ma, anche e soprattutto, di chi grande lo deve diventare e si misura ogni giorno con i problemi che il proprio crescere nel mondo
comporta.
Queste piccole storie dal cuore grande sono tratte dai libri illustrati di Max Velthuijs, uno dei più celebrati autori e illustratori per l’infanzia al mondo. Le sue figure e le sue parole sono state staccate dal loro contesto originario per farle vivere sullo schermo del teatro d’ombre, trasformate con leggerezza e poesia in delicate storie animate.
Uno spettacolo per il quale si preannuncia già da questa fine stagione 2008/2009 un’intensa attività di tournée: dopo Parma (al Teatro al Parco dal 21 al 30 aprile), sarà al Piccolo Teatro di Milano dal 4 al 17 maggio nella Scatola Magica del Teatro Strehler. Per la rassegna di Teatro Scuola “Salt’in banco” oltre che a Piacenza sarà in cartellone a Castelsangiovanni (nel salone della Biblioteca di Villa Braghieri, il 19 e 20 maggio).
“Gli animali illustrati nei miei libri - ha detto Velthuijs - sono una sorta di me bambino, hanno la loro propria personalità, ma in cui vi è sempre una parte di me stesso”. Max Velthuijs è nato a L'Aia nel 1923. Già da bambino ama disegnare e costruirsi le proprie storie mentre a scuola non si dimostra un allievo particolarmente brillante. Durante la seconda guerra mondiale con la famiglia si trasferisce ad Arnhem, dove studia pittura e grafica presso l'Academie voor Beeldende Kunsten (Accademia di Arti Visive). Una volta finita la guerra si trasferisce nuovamente a L’Aia dove riceve commissioni per manifesti, francobolli, libri giacche, film d'animazione, pubblicità e spot televisivi. In questo periodo Velthuijs scopre ciò che vuole veramente fare professionalmente: illustrare e disegnare libri! diventato uno dei più famosi illustratori per l'infanzia nel mondo e ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Per celebrare i suoi 80 anni, nel 2003, è stata organizzata una grande retrospettiva del suo lavoro e, l'anno successivo, ha ricevuto il Premio Hans Christian Andersen 2004 per illustratori. Questo premio è stato il culmine della sua carriera artistica. Dopo una breve malattia è scomparso il 25 gennaio 2005. In Italia i suoi libri che hanno come protagonista Ranocchio sono editi da Mondadori.
 

 
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