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La Tv spagnola oggi a Piacenza: speciale sul Progetto Vita

La tv spagnola oggi a Piacenza per realizzare uno speciale sul Progetto Vita

Piacenza é la città più “cardioprotetta” d’Europa grazie alla “defibrillazione precoce sul territorio”, eccellenza di prevenzione sanitaria in cui la nostra città si conferma sempre più come modello internazionale da imitare. Nei giorni scorsi una troupe della Televisivo de Catalunya (TV3) è stata ospite dell’Azienda Usl di Piacenza e dell’associazione onlus “Il Cuore di Piacenza” per un sopralluogo esplorativo della “location” in cui l’emittente televisiva  ha deciso di realizzare uno “special” sulla prevenzione della morte improvvisa negli atleti e nello sport. Oggi la troupe ha realizzato immagini della nostra città.
Francesc Romero Truñó, il giornalista autore del documentario che sarà, fra l’altro, irradiato in Eurovisione, metterà  a confronto le diverse realtà di quattro Paesi: Spagna, Belgio, Lussemburgo e Italia.
Piacenza è stata scelta  in quanto è la prima città europea che ha saputo  organizzare un progetto complessivo (il Progetto Vita) di defibrillazione precoce sul territorio.
I redattori della televisione spagnola giunti in avanscoperta a Piacenza hanno intervistato, in relazione ai casi di morte improvvisa nello sport, la dottoressa Daniela Aschieri, in forza alla Cardiologia di Piacenza e presidente dell’associazione “il Cuore di Piacenza”. Nel corso del colloquio è stata così presentata la legislazione italiana in materia di medicina sportiva, che ha permesso negli anni – attraverso le visite mediche necessarie per il rilascio di idoneità all’attività – di ridurre una percentuale di morti precoci. “Rimane però – ha specificato la dottoressa Aschieri – una soglia non prevedibile”.  Francesc Romero Truñó ha poi voluto conoscere nel dettaglio i risultati ottenuti sul territorio dall’associazione Il Cuore di Piacenza. “Il segreto del successo e del grande consenso della rete locale – ha spiegato la cardiologa – è derivato  probabilmente dal fatto che qui si è insegnata una procedura d’intervento molto semplice. I cittadini coinvolti (Forze dell’Ordine, volontari, etc..) sono chiamati solo a defibrillare, senza eseguire altre manovre come massaggio cardiaco e ventilazione: a questo pensa il personale del 118”.
Il modello sperimentale piacentino è nato nel 1999, quando ancora in Italia non c’era una legislazione specifica sul tema: dopo due anni, i risultati scientifici ottenuti con la sperimentazione locale hanno portato all’approvazione in Parlamento di una normativa ad hoc.
“Il progetto è cresciuto – ha detto l’Aschieri – ma tanto ancora si può fare. In ambito sportivo l’auspicio è che si arrivi ad avere un defibrillatore in ogni impianto”. Sull’esempio di Piacenza altre città italiane (una ventina) hanno organizzato reti territoriali simili, ma con difficoltà: il nostro modello è riproducibile in realtà di pari dimensioni o quartieri di grandi centri urbani  e solo se esiste una forte e capillare sensibilizzazione della comunità, iniziativa che noi siamo riusciti a realizzare in anni di costante dedizione”.
“Essenziale – ha aggiunto l’Aschieri – è il ruolo del sistema emergenza urgenza 118, che coordina tutta la rete dei punti di presenza dei defibrillatori e i volontari che sanno utilizzarli. In caso di arresto cardiaco, infatti, due minuti di ritardo possono fare la differenza tra la vita e la morte”.
Da ultimo, l’inviato di Televisivo de Catalunya  ha voluto incontrare anche una delle cinquanta persone che possono dire di essere state “resuscitate” a Piacenza grazie al Progetto Vita. Luigi Galletti (salvato nel 2001 mentre era in bicicletta, a Gossolengo, di ritorno da una pedalata amatoriale con un amico) ha così portato la propria preziosa testimonianza, affiancato dalla moglie.
La troupe spagnola, dopo questa visita preliminare informativa (durante la quale ha potuto verificare l’efficienza e l’efficacia del “modello Piacenza”) tornerà il 18,19 e 20  marzo prossimi per effettuare le riprese e le interviste in città e provincia. A guidarla sul set piacentino saranno Giancarlo Bianchi e Salvatore Mancuso rispettivamente vice presidente e consigliere  dell’associazione Il Cuore di Piacenza.  
Il giornalista spagnolo realizzerà una parte del filmato presso la sede dei Servizi territoriali Ausl di piazzale Milano, per documentare l’attività di medicina sportiva. Luigi Galletti racconterà la sua “rinascita” mentre sarà ripreso nella sua abitazione, nella stazione ferroviaria (suo luogo di lavoro) e nel parco giochi di Gossolengo, luogo in cui gli è stata salvata la vita con il defibrillatore.

 
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