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Giovani Democratici, al timone Ferrari

I Giovani Democratici avevano promesso che “non sarebbe stato il solito pacco”, da cui il titolo dell’evento: la prima assemblea provinciale dei giovani del Partito Democratico locale ha cercato di mantenere quanto detto e di uscire dagli schemi di un congresso eccessivamente ufficiale in modo da favorire la partecipazione. Senza per questo dimenticare la serietà dell’appuntamento. Una trentina i presenti, alcuni volti nuovi. Una buona base su cui poter continuare a lavorare: Gianmaria Ghioni, coordinatore da novembre dei Gd, ha passato il testimone a Alessandro Ferrari che è stato confermato dal congresso dopo essere stato eletto dai delegati regionali e nazionali. <<In questi mesi abbiamo lavorato per costruire un gruppo e attirare nuove forze giovanili: ma è difficile, dobbiamo continuare a fare politica nei luoghi dei giovani>> ha commentato Ghioni in apertura prima di lasciare spazio agli interventi di ospiti d’eccezione, il segretario provinciale del PD, Paolo Botti, il parlamentare Paola De Micheli, il sindaco Roberto Reggi e Massimo Magnaschi. Tutti gli interventi si sono concentrati su una lucida analisi dell’esperienza personale di ogni relatore e su consigli concreti mirati a sanare il discusso rapporto tra giovani e politica, un rapporto che deve recuperare il valore del sacrificio salvaguardando il concetto di welfare e un rapporto che gli amministratori locali si impegnano a salvaguardare e ad ascoltare, come emerso dalle dichiarazioni. Ferrari ha infine sciolto l’assemblea (chiusa da un ricco buffet e da quattro chiacchiere per conoscersi di più): <<Ci riconosciamo nel progetto fondante del Pd. Oggi non possiamo non notare che questo progetto è andato perduto in qualche assemblea con migliaia di delegati senza potere. Il progetto del Pd, un partito che raccolga esperienze diverse, che sappia tenere insieme tutte quelle persone che al di là delle differenze religiose o di provenienza storica abbiano in comune la visione del futuro non può cadere dopo una sconfitta elettorale. Noi crediamo ancora in questo progetto. Se questo è l’obiettivo non importa quanto tempo ci metteremo, ci riusciremo>>.
Elisa Malacalza
 

 
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