Una rendicontazione della situazione del mercato del lavoro a cadenza bimestrale, per meglio monitorare una situazione di crisi che "cambia di settimana in settimana", fondo di sostegno alle imprese e snellimento delle pratiche burocratiche per l'avvio di nuove attività produttive. Sono questi gli assi portati della nuova intesa siglata stamattina in Provincia tra gli appartententi alla commissione di concertazione: amministrazione provinciale, parti sociali e associazioni datoriali.
"Abbiamo iniziato a discutere di questo nuovo patto il 18 luglio - ha detto l'assessore provinciale al Lavoro, Fernando Tribi, nell'introdurre i lavori insieme al presidente della Provincia Gianluigi Boiardi e al presidente del consiglio Gabriele Gualazzini -, la precedente intesa infatti mancava di adeguatezza nel poter far fronte a questa pesante crisi. Avevamo bisogno di un modello che non parlasse solo di ricollocamento di lavoratori, ma fosse in grado di mettere in campo una rete di interventi più articolata, ad esempio per quanto riguarda il sostegno al reddito, la capacità delle imprese di poter sostenere investimenti, lo snellimento di pratiche burocratiche per l'avvio di nuove attività, potendo contare su un fondo gestito a livello regionale".
Sulla nuova intesa si sono espressi positivamente sia i sindacati che le associazioni di categoria. "E'importante non lasciare solo nessuno: penso soprattutto agli artigiani che non possono contare sulla "cassa" ordinaria - ha detto Gianni Copelli, segretario della Camera del Lavoro di Piacenza -, e questo nuovo documento segna soprattutto un cambiamento di comportamento. Va però completata la squadra: qui mancano la Fondazione di Piacenza e Vigevano e la Camera di Commercio". Soddisfazione è stata espressa anche da Massimiliano Borotti, segretario provinciale Uil, e da Sandro Busca (Cisl). "E' un lavoro lungimirante - dice Busca - finalizzato alla prevenzione di contraccolpi peggiori per il nostro territorio. A questo protocollo vanno affiancate altre azioni che intervengano su altri fronti delicati. ad esempio la Provincia deve convocare i Comuni capidistretto per assicurarsi che vengano adottati parametri omogenei ed evitare disparità".
"Aldi là dei contenuti, è positivo il metodo utilizzato per la definizione di questa intesa - aggiunge Giuseppe Cella di Confindustria -: si mette il lavoro subito al centro delle azioni di intervento. Occorre tuttavia sottolineare che non ci si deve ricordare dell'importante contributo delle imprese solo in periodi di crisi, e considerarle una noia quando va tutto bene". "E' importante - conclude Giovanni Ambroggi di Cna - vedere l'assunzione di impegni precisi da parte dell'amministrazione, ad esempio favorendo lo start up di nuove realtà".
"Questa intesa è un atto fondamentale per il nostro sistema territoriale - tira le fila il presidente Boiardi - che mette in evidenza come non si voglia subire la crisi".
Le istituzioni e le associazioni firmatarie dell'intesa sono CGIL, CISL, UIL, CONFINDUSTRIA PIACENZA, UNIONE AGRICOLTORI, COLDIRETTI, UNIONE COMMERCIANTI, CONFESERCENTI, LEGACOOP, CONFCOOPERATIVE, CONSIGLIERA DI PARITÀ, LIBERA ASSOCIAZIONE ARTIGIANi, UPA, CNA, API, PROVINCIA DI PIACENZA.
Si propongono di contribuire a sostenere e promuovere le iniziative dei soggetti pubblici e privati per reagire alle attuali difficoltà, operare con un metodo di confronto, collaborazione e contrattazione tra le forze sociali, favorire lo sviluppo della autonoma iniziativa dei singoli e delle imprese, evitare che le persone siano lasciate sole di fronte al pericolo di espulsione dal tessuto economico e produttivo, fornire alle imprese un quadro di riferimento e un concreto sostegno, valorizzandone il ruolo, informare sui canali di finanziamento regionali, nazionali, europei.
Avanzano, perciò una serie di proposte.
Conoscere e valutare la situazione
Occorre anzitutto approfondire l’analisi della situazione attuale e delle possibili tendenze future.
A tale scopo, la Provincia fornirà con cadenza bimestrale ai firmatari del protocollo i seguenti dati:
avviamenti al lavoro e cessazioni (totali e per settore merceologico);
inserimento nelle liste di mobilità (ai sensi L. 223/91, ai sensi L. 236/93, per età, per sesso);
avviamenti dalle liste di mobilità (totali e per settore merceologico, a TD, a TI);
Fondo per il sostegno alle imprese e ai datori di lavoro che assumono lavoratori a rischio di emarginazione dal Mercato del lavoro
La Provincia promuoverà la costituzione di un fondo biennale a cui potranno partecipare soggetti pubblici e privati per l'erogazione di incentivi ai datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato (anche come stabilizzazione di un precedente rapporto a TD o di collaborazione) lavoratori a rischio di emarginazione dal mercato del lavoro (per età, sesso, stato di disoccupazione da almeno 12 mesi, iscrizione nelle liste di mobilità, sospensione in C.I.G.S.).
Procedure di autorizzazione: sostegno e promozione delle attività economiche e produttive
La Commissione di concertazione opererà per lo snellimento delle procedure di autorizzazione di progetti di avvio e/o di ampliamento delle attività economiche e produttive, anche in relazione al ricollocamento di risorse umane espulse dal mercato del lavoro locale, anche tramite la promozione di accordi di programma e accordi tra privati e soggetti pubblici.
Raccordo domanda e offerta di lavoro
I Centri per l'impiego, in collaborazione con le Parti sociali, intensificheranno un'adeguata e tempestiva azione di informazione verso i lavoratori che accedono agli ammortizzatori sociali (liste di mobilità e CIGS per cessazione di attività e/o senza alcuna possibilità di ripresa produttiva, CIGS nell’ambito di procedure concorsuali) per rafforzare la loro iniziativa autonoma;
Si promuoveranno programmi specifici di intervento verso le fasce di lavoratori a maggiore rischio di emarginazione nel mercato del lavoro (donne espulse o in reinserimento professionale, lavoratori di età avanzata);
Protocollo dei profili professionali
Nell'ottica di migliorare la possibilità di favorire l'incontro tra le richieste delle imprese e dei datori di lavoro e le disponibilità dei lavoratori in cerca di occupazione, la Provincia, a integrazione delle attività di competenza, trasmetterà tempestivamente e periodicamente ai soggetti firmatari del protocollo l'elenco dei profili professionali dei lavoratori coinvolti in procedure di mobilità per riduzione del personale (L. 223/91) o in licenziamenti da imprese che occupano anche meno di 15 dipendenti (L. 236/93);
Progetti mirati per la ricollocazione
La Provincia promuoverà e darà sostegno a progetti specifici riferiti a situazioni di particolare urgenza e rilievo sociale e rivolti alla ricollocazione di lavoratori in lista di mobilità;
Si incentiveranno azioni di accompagnamento personalizzate e flessibili, di orientamento e/o bilanci di competenze, dirette ai lavoratori sospesi in cassa integrazione straordinaria e/o iscritti alle liste di mobilita' e volte a favorirne l'aggiornamento al fine di accompagnare una azione specifica di reinserimento lavorativo;
Intervento coordinato e integrato nelle crisi aziendali o di settore
A fronte di particolari situazioni di crisi, il tavolo di concertazione opererà per accompagnare il reperimento di soluzioni idonee (con forme di coinvolgimento dell'intera filiera di riferimento) a interventi mirati alla ricollocazione professionale sostenuti, se necessario, da idonei percorsi formativi;
Intese per evitare l'espulsione definitiva di personale: organizzazione del lavoro e ammortizzatori sociali
In situazioni temporanee di difficoltà, le parti firmatarie auspicano che, laddove ciò sia possibile in relazione alla tipologia di attività, siano contrattate e concordate rimodulazione e flessibilità degli orari eventualmente integrate con l'utilizzo degli ammortizzatori sociali, al fine di evitare in tutto o in parte l'espulsione definitiva del personale;
Formazione e riqualificazione professionale
Nell'ambito delle attività di competenza della Provincia, la programmazione della formazione sarà modulata per temi, modalità e tempi di promozione, in base alle urgenze della situazione e finalizzata a promuovere la crescita delle competenze con l'obiettivo di dotare i lavoratori delle capacità richieste dal tessuto produttivo locale, di consentire lo sviluppo delle conoscenze professionali e di ridurre la mancata corrispondenza tra domanda e offerta di qualifiche.
La Provincia metterà a disposizione percorsi di riqualificazione professionale attivabili in tempi rapidi soprattutto a fronte di crisi e/o riorganizzazioni aziendali o di insediamento di nuove attività imprenditoriali;
Interventi formativi a sostegno dei lavoratori, dell'impresa e delle fasce sociali deboli
Attività di formazione destinate ai lavoratori in CIGS e CIGO, lavoratori in mobilità, disoccupati provenienti da imprese in crisi; attività formative e di orientamento per lavoratori privi di tutele, in stato di disoccupazione determinato dalla cessazione di contratti atipici, Co.co.pro, lavoro interinale ed altre forme contrattuali atipiche; interventi di sostegno delle imprese per favorirne l’innovazione e la produttività attraverso una migliore organizzazione e qualità del lavoro tramite il finanziamento di operazioni promosse dalle associazioni di categoria e realizzate da strutture accreditate che possano prevedere anche servizi di check up alle imprese; nell’asse “inclusione sociale”, in ragione della situazione derivata dalla crisi, oltre ai fenomeni di nuova povertà saranno promossi progetti rivolti alle tipologie dello svantaggio sociale previste dal Reg. 2204/2002;
Utilizzo degli ammortizzatori sociali anche “in deroga”
Le parti firmatarie promuoveranno la conoscenza delle nuove disposizioni in materia di ammortizzatori sociali e di ammortizzatori sociali in deroga alla normativa vigente.
In riferimento agli ammortizzatori sociali anche in deroga alla normativa vigente, quando necessario, le parti ne coordineranno l'utilizzo e la proposta alla Regione Emilia – Romagna.
Utilizzo della CIGS
In particolari situazioni, dove non sia prevista l'anticipazione della integrazione salariale da parte dell'impresa, si valuterà l'ipotesi di un intervento delle parti firmatarie per evitare che i lavoratori sospesi rimangano privi di reddito per periodi prolungati;
Coordinamento dell'iniziativa dei soggetti pubblici a tutela del reddito dei soggetti colpiti dalla crisi
Nelle sedi competenti, sarà promosso il coordinamento dell'iniziativa dei soggetti pubblici nella definizione delle forme di intervento e dei parametri di valutazione volte ad attenuare gli effetti negativi della situazione di crisi su lavoratori colpiti e sulle famiglie.