“Troppi gli elementi di incertezza, a questa stregua il gioco non vale la candela”: è il parere di Luigi Francesconi (PdL) sul progetto perseguito dall’Amministrazione Regionale di dimezzare i Consorzi di Bonifica, riducendoli dagli attuali sedici ad otto.
“Si fa una fusine dall’alto – spiega il Consigliere Regionale - con il solo obiettivo di tagliare qualche gettone di amministratori, senza valutare le innumerevoli conseguenze che si avranno.
Per risparmiare 500mila euro, ossia lo 0,4% dei costi di gestione, che, per altro, avrebbero potuto essere ricavati anche scegliendo di non dare più alcun compenso agli amministratori, si rischia di compromettere quel forte legame che, ovunque, univa gli interessi del mondo agricolo e dei Comuni, con l’importante ruolo svolto dai consorzi per la tutela delle acque e la salvaguardia del territorio dal dissesto idrogeologico.
Oltre alle funzioni strategiche sopra ricordate alcuni consorzi hanno realizzato in questi anni grandi investimenti per ridurre la dispersione idrica, migliorare la rete dei canali, fronteggiare le emergenze meteorologiche sempre più frequenti e realizzare ricerche nel campo della depurazione, della promozione turistica e della produzione energetica.
Tutto ciò potrebbe essere a rischio a causa della dimensione eccessiva che potrebbero assumere i nuovi bacini territoriali e, come già si è visto con l’Agenzia d’Ambito, si potrebbe creare un ente lontano dalle esigenze del cittadino e dell’agricoltura.
Vi è poi la spinosa questione dei 1400 dipendenti a cui dovranno essere fornite garanzie circa i trasferimenti e le posizioni: la tutela del personale e della sua professionalità è un elemento non trascurabile nella definizione dei futuri assetti.”
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