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"Solo l'1 % degli stranieri regolari ha problemi di giustizia"

Ingiustamente calunniati (solo l'1% ha avuto problemi con la giustizia), gli immigrati regolari presenti nel nostro Paese sono, in realtà, una risorsa fondamentale, anche e soprattutto per il nostro welfare: individui per lo più di giovane età (l'età media si aggira sui 30 anni), contribuiscono, pagando le tasse, a garantire un reddito alla nostra crescente popolazione di pensionati e, più in generale, a sostenere il nostro comparto produttivo. Dalle tasche di quelli presenti nella nostra provincia, ad esempio, escono ogni anno, a favore dell’intera comunità, 60 milioni di euro. Sono dati forniti da Andrea Stuppini, responsabile del Servizio Politiche per l’accoglienza e l’integrazione sociale della Regione Emilia-Romagna, alla seconda sessione centrale del “Forum Provinciale dell’Immigrazione” svoltasi ieri, su iniziativa della Provincia, nella sala consiliare dell'Ente. Il Forum è, come si sa, l'ambito nel quale le Istituzioni locali favoriscono l’incontro, l’ascolto e la valorizzazione delle differenti istanze dei numerosi cittadini stranieri presenti nella realtà piacentina, preziosa occasione per riportare a livello centrale il lavoro di consulta e di approfondimento svolto dai Gruppi locali finora attivati sul territorio dai Comuni di Piacenza, Fiorenzuola d'Arda, Castel San Giovanni e Rottofreno. Aprendo i lavori, coordinati da Nicola Di Pirro, della cooperativa sociale Intecrculurando, in una sala gremita di autorità, operatori, cittadini immigrati, l'assessore regionale alle Politiche per l’Immigrazione Anna Maria Dapporto ha ricordato la lusinghiera situazione piacentina, a livello di integrazione dei cittadini stranieri, messa in luce dal rapporto recente del CNEL (siamo al settimo posto a livello nazionale). Quella degli stranieri è una popolazione in costante aumento, a livello regionale (sono il 10% del totale della poolazione, Piacenza probabilmente supera questa quota), e la Regione è impegnata a promuoverne l’inclusione sociale, con iniziative tese a facilitare l'apprendimento della nostra lingua, a favorire una piena coesione sociale e a contrastare razzismo e discriminazioni. “Il tema dell'immigrazione ha molte facce – ha sottolineato, da parte sua, il presidente della Provincia Gianluigi Boiardi -; considerarne solo una, la sicurezza, significa andare fuori strada. Immigrazione non vuol dire sicurezza, vuol dire lavoro, aiuto, arricchimento reciproco. Questi nuovi cittadini sono, come afferma Giorgio Napolitano, un afflusso di nuove energie, un fattore di forza per il nostro Paese. Certo, la politica dell'accoglienza vale per chi accetta le regole della convivenza civile. La sicurezza è sicuramente prioritaria, ma - ha sostenuto Boiardi - è un drammatico segno di impotenza da parte di uno Stato delegare ad altri le funzioni di tutela e protezione. Mi preoccupa sempre di più la mancanza di cultura che vede nella repressione, e non nelle regole, lo strumento di mantenimento dell'ordine pubblico”. Per Boiardi, il Forum dell'immigrazione deve diventare momento di confronto sul tema dell'integrazione e si coordina ad altre iniziative avviate dalla Provincia per rafforzare il senso di appartenenza degli immigrati al Paese ospitante. Tra queste, il portale web dedicato all’immigrazone che si sta attivando all’interno del portale Retepiacenza: “Un servizio – ha concluso il presidente - probabilmente unico a livello nazionale, attraverso il quale sarà possibile fruire on line dei servizi delle pubbliche istituzioni del territorio, e che sarà particolarmente utile non solo ai cittadini immigrati, ma anche ai piacentini che vivono all’estero. Un grazie a Sua Eccellenza il Prefetto, che ha reso possibile il coinvolgimento degli uffici statali del nostro territorio”. “Siamo chiamati ad una duplice sfida – ha tra l'altro sottolineato il Prefetto di Piacenza Luigi Viana -: contrastare l'irregolarità e sviluppare politiche di integrazione e inclusione sociale dei cittadini stranieri regolarmente soggiornanti. Uno scenario nel quale acquista particolare importanza l'attività del Consiglio territoriale per l'immigrazione, organo deputato a monitorare la presenza degli stranieri sul nostro territorio e la nostra capacità di assorbire i flussi migratori. Occorre rendere efficaci i meccanismi di integrazione tenendo conto del rapporto tra bisogni formativi e bisogni occupazionali, abitativi e sanitari degli immigrati. Il binomio regolarità - integrazione può essere validato solo dalle risposte che le Istituzioni sapranno dare”.
L'assessore provinciale alle Politiche sociali e giovanili Paola Gazzolo ha ricordato la crescita molto sensibile della popolazione straniera legalmente residente nel 2008, probabilmente superiore a quella già conosciuta nel 2007. Il fenomeno migratorio ha assunto a Piacenza caratteri nuovi, che si concretano in particolare nella presenza sempre più significativa di donne e di giovani, provenienti da sempre più numerosi Paesi (più di 120 Stati esteri sono attualmente rappresentati nella nostra provincia). Cresce anche il numero di Associazioni composte prevalentemente da immigrati iscritte nei Registri provinciali del volontariato e della promozione sociale. Questi cambiamenti rappresentano un indicatore significativo della qualità del sistema di welfare territoriale e delle capacità di accoglienza della nostra comunità. La provincia di Piacenza si colloca al 7° posto in Italia per il potenziale di inserimento socio-occupazionale dei cittadini stranieri, un elemento che dimostra l'efficacia delle politiche di coesione sociale realizzate nel nostro territorio. Importante per l'elaborazione di strategie di integrazione è l'attività del Tavolo provinciale sul Welfare, composto dagli Assessori alle Politiche Sociali dei 3 Comuni capofila e allargato alle Organizzazioni Sindacali e alle Associazioni che si occupano di inclusione sociale.
Stefania Taglieri, responsabile dell’area immigrazione della Provincia, ha illustrato i principali contenuti del progetto portato avanti dalla Provincia per l’integrazione lavorativa e sociale degli immigrati, presentato nel 2008 al fondo UNRRA delle Nazioni unite per il finanziamento. Il progetto si è classificato al 28mo posto su 42, nella graduatoria dei progetti presentati, ed ha ottenuto un finanziamento di 179 mila euro (il 50% del costo complessivo). Tra gli obiettivi, la realizzazione del portale web dedicato all’immigrazione, di cui si  detto. Emilio Chiodi, viceprefetto, si è soffermato sull’impegno delle Prefetture nella promozione di iniziative  a sostegno degli stranieri regolari. “Gli stranieri non portano via le case popolari ai piacentini “ ha affermato il presidente di ACER Piacenza Flavio Antelmi. “Su 3000 alloggi a disposizione, a fine 2007 gli stranieri ne occupavamo 424, ovvero il 14% , che è poi la quota della loro popolazione sul totale provinciale”. L’impegno di ACER è teso ad aumentare la quota di abitazioni da mettere a disposizione dei cittadini (tra l’altro puntando a sfruttare, mediante forme di incentivazione per i proprietari, gli alloggi vuoti), e prevenire potenziali situazioni di conflitto tra residenti di razza, cultura ed abitudini di vita diverse, tramite interventi di mediazione sociale e culturale. Un irchiamo alla importanza crescente degli immigrati nella nostra comunità è venuto anche da Gianni Copelli,  segretario provinciale della CGIL: senza gli stranieri non saremmo demograficamente autosuffcienti in fasce di età, come quella compresa tra i 25 e i 40 anni, che sono le fasce di età produttive per eccellenza, e questo avrebbe conseguenze immaginabili sul nostro comparto produttivo. Anche da Copelli una critica alle “Ronde”: una scelta dannosa, che alimenta la cultura dell’odio verso gli immigrati e che dà la misura della schizofrenia della nostra classe dirigente. Hanno chiuso la serie degli interventi Elisa Cavazzuti, direttore delle attività sociosanitarie dell’Azienda USL, e Gian Paolo Binelli, presidente del Collegio dei Dirigenti scolastici. Quest’ultimo, in particolare, ha sottolineato come la Scuola ha saputo assorbire la popolazione dei ragazzi stranieri, che ammonta a 5309 unità. Nell’incontro, contributi anche dai gruppi locali che operano nella nostra provincia (a cura di Sanae Outmani, Jamai Ouzine, Mauricio Walter Turoldo, Maati Sahih, Nourredine Anbaoui e Malia El Idrissi Elarari), un richiamo al lavoro svolto dalla Consulta Immigrazione e Mondialità del Comune di Piacenza, affidato a Edvin Shehu, e una sintesi del lavoro dello sportello immigrati del comune di Castelsangiovanni, da parte di una operatrice..
Erano presenti all’incontro, con i citati, il sindaco di Piacenza Roberto Reggi,.l’assessore alla coesione sociale del Comune di Piacenza Giovanna Paladini, l’assessore ai sevizi sociali del Comune di Rottofreno Fernanda Cerri.
 

 
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    Commenti:


    IMMIGRATI
    La domanda sorge spontanea......e gli irregolari?
    Luigi
    01/03/2009  16.11


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