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Ultimo aggiornamento:   12/10/2015  l  15.31  
                               
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Polveri fini tornate sotto il limite. Oggi il blocco delle auto

AGGIORNAMENTO 26 FEBBRAIO - Rientrano a livello sotto la soglia di attenzione le concentrazioni di polveri sottili in città. Le centraline Arpa hanno fatto segnare 42 microgrammi al metro cubo, entro i 50 del limite di legge. Intanto oggi torna il blocco totale del traffico a Piacenza dalle 8,30 alle 18,30.

AGGIORNAMENTO - I nuovi dati del dossier di Legambiente sulla qualita' dell'aria nelle citta' italiane sono stati presentati prima della partenza della ventesima edizione del Treno Verde. Ecco la classifica, 'Ti tengo d'occhio' (periodo di riferimento, dal 1 gennaio al 22 febbraio) sul superamento dei giorni (il massimo consentito e' di 35) dei limiti di PM10 (50 nanogrammi per metro cubo). La prima e' Torino, a pari merito con Frosinone, con 41 giorni, seguita Brescia, Sondrio e Alessandria con 38. In quarta posizione, Milano con 35 giorni, poi Lodi e Asti con 33, Lucca con 31 e Napoli con 30. Seguono Mantova con 29, Modena con 28, Firenze, Padova e Reggio Emilia con 27. Como, Rovigo e Vicenza registrano 26 giorni. Al diciannovesimo posto si piazza Pavia e al ventesimo Venezia. Dal ventunesimo al trentesimo posto troviamo: Piacenza con 24giorni, Cremona e Novara con 23, Ancona e Verona con 22, Vercelli, Carrara, Terni e Treviso con 20. Le citta' fuorilegge, pertanto, sono le prime 6. Capovolgendo i risultati, la citta' in cui l'aria e' migliore e' Salerno, dove non sono stati registrati giorni di superamento. Va bene anche Potenza (centralina di viale Unicef) con un giorno, e Viterbo, Gorizia e Bolzano con 2. Seguono, tra le altre, Trieste con 3 giorni e Trento e Aosta con 4 giorni, Caserta con 5, Bari con 7, Ferrara e Perugia con 19, Bologna e Parma con 20. La capitale Roma si piazza al numero 36 della classifica con 17 giorni.

 

AGGIORNAMENTO - Anche i dati relativi alla giornata di ieri confermano il periodo "nero" per la qualità dell'aria, dovuto alla concomitanza di tempo stabile senza ventilazione e temperature ancora basse. Le centraline dell'Arpa hanno registrato 143 microgrammi al metro cubo di concentrazione di polveri fini e Piacenza si distingue ancora una volta come la città più inquinata della Regione. Domani è previsto il blocco delle auto, chissà se arrverà qualche beneficio.

L'allarme lanciato da Legambiente di Piacenza

Lunedì 23 Febbraio si sono registrati a Piacenza 153 microgrammi per metro cubo di PM10(polveri fini) , più di tre volte i limiti previsti dalla legge di 50 microgrammi.
La centralina che ha segnato questo drammatico dato, ma non va meglio nelle altre parti della città, è quella del Pubblico Passeggio ed in  Via Giordani, nei pressi della scuola elementare si sono raggiunti i 137 microgrammi. Ma anche venerdì, sabato e domenica scorsi si sono registrati superamenti di oltre il doppio di quanto previsto dalla legge e solo un andamento climatico “favorevole” alla dispersione degli inquinanti ha fatto registrare solamente, si fa per dire, 25 giorni di superamento dei limiti su 54 giorni trascorsi dall'inizio dell'anno.
Per questo la Comunità Europea ha  emesso nei confronti di Piacenza, al pari di altre città italiane, una comunicazione di infrazione che costerà ai piacentini migliaia di euro di multa!   
Ma  più gravi sono i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità, avallati più volte dall'Ordine dei medici e Pediatri , anche di Piacenza, che parlano di 3.000 morti all'anno in otto città campione d'Italia che tradotti nella nostra realtà significano più di 50 decessi ogni anno a causa dell'inquinamento atmosferico a Piacenza e molte patologie respiratorie e cardiovascolari!!
Non ci sono parole per denunciare una situazione che si trascina da anni  nell’incomprensibile silenzio di una amministrazione  che continua a ritenere unica arma contro l’inquinamento la firma di un protocollo d'intesa a livello regionale che, purtroppo, a Piacenza ha già dimostrato tutti i suoi limiti. Esistono ancora i protocolli di intesa con le industrie inquinanti? E gli interventi ulteriori  previsti in situazioni di emergenza come quella che stiamo attraversando?
O dobbiamo continuare a sperare che sia la pioggia o la neve o il vento a risolvere la situazione.
Da anni presentiamo possibili soluzioni da adottare per le situazioni di emergenza e per fare in modo che questa situazione non diventi “normalità”, ma ancora una volta il nodo centrale della mobilità e il piano per la revisione e potenziamento del trasporto pubblico che dia priorità al mezzo collettivo ed alternative accettabili  ed invitanti ai cittadini rischia di naufragare nelle pastoie della burocrazia e dei limiti di un bilancio che non tiene conto dei costi enormi che la collettività si deve sobbarcare per poter far fronte alle decine di morti, alle centinaia di ricoveri e migliaia di malattie causate dall'inquinamento atmosferico ogni anno.
Quello che è certo è che, nonostante i pesanti silenzi, non vogliamo “abituarci” a respirare aria inquinata  e quindi continueremo la nostra campagna di informazione, sensibilizzazione e denuncia per richiedere , con forza, la tutela del bene più prezioso specialmente per quelli più deboli, la salute.
 

 
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