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La crisi mette il freno alla produzione piacentina: +0,14%

La crisi internazionale morde anche Piacenza. Nell'ultimo semestre del 2008 la produzione delle industrie locali è rimasta ferma allo 0,14%, e anche il fatturato complessivo delle imprese vede performance peggiori rispetto agli ultimi anni. Sono questi alcuni degli spunti arrivati durante la presentazione dell'indagine congiunturale semestrale di Confindustria Piacenza. Il report, presentato dal presidente Sergio Giglio e dal direttore di Confindustria Cesare Betti, mette in evidenza come la meccanica sia ancora il comparto maggioramente rappresentativo della realtà piacentina, con le prestazioni migliori (produzione + 3,17%). "E' necessaria più fiducia - ha detto il presidente Giglio - per uscire da questo momento di crisi. Dobbiamo riacquistare fiducia, in caso contrario - sottolinea - rischiamo di farci molto male".

L'alimentare è fermo ad un aumento dello 0,58%, mentre il comparto delle industrie "varie", che raggruppa cioè tessile, arredamento, legno, chimica/plastica, ha visto un calo della produzione del 4,27%. Semestre nero anche per il comparto edile: -5,16%.

Tornando al fatturato complessivo, nel secondo semestre 2008 si registra uno degli incrementi più bassi degli ultimi anni: + 2,18%.Da segnalare il risultato positivo dell'export, che cresce del triplo rispetto al mercato interno: 3,10% rispetto all'1,10%. Anche in questo caso, però, è la meccanica a trainare l'economia piacentina, mentre alimentare e edilizia vedono crollare gli indici a - 11,73% e -4,06%.

Il livello dell'occupazione è sostanzialmente stabile, anzi si registra un incremento del 0,58% in più rispetto al semestre precedente, sostenuto di nuovo dal comparto meccanico. Altro aspetto positivo, la decisione di investire in formazione dei propri lavoratori, nelle linee di produzione, informatica e telecomunicazioni. E le imprese sono tornare, seppur in maniera contenuta, a sostenere spese per investimenti.

 
Voci correlate:
  • Crisi
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