Sono accusati di associazione a delinquere e truffa i sei imprenditori piacentini (tutti affiliati alla stessa impresa), finiti nella vasta operazione che la Guardia di Finanza ha messo in atto in varie regioni d'Italia contro un'organizzazione accusata di avere attuato una truffa percependo indebitamente finanziamenti dall'Unione Europea e dello Stato. Le Fiamme Gialle di Piacenza hanno supportato le indagini dei colleghi di Cosenza, di Catanzaro.
Secondo quanto è trapelato, i sei imprenditori piacentini (due dei quali sono agli arresti domiciliari e gli altri quattro con l'obbligo di dimora) avrebbero approfittato di finanziamenti statali per un ammontare di 6 milioni di euro finalizzati alla costituzione di imprese in aree disagiate dal punto di vista economico. Solo in parte i fondi (che coprono il 52 % dello stanziamento necessario all'avviamento dell'impresa) sarebbero stati utilizzati per costruire un opificio meccanico in Calabria, che in realtà non è mai entrato a regime. Il resto del denaro sarebbe finito nelle tasche degli accusati.
Su scala nazionale sono 11 ordinanze di custodia cautelare eseguite e 10 gli obblighi di dimora. La truffa ammonterebbe a circa 75 milioni di euro e sono stati sequestrati beni mobili ed immobili per un valore di oltre 50 milioni di euro.
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