Parla come mangi. Un detto popolare che sembra adattarsi perfettamente al nostro sondaggio. Anche se l'esito, vista la maggioranza risicata accordata ai sostenitori dei kebab, lascia intendere che i piacentini non mastichino più in piasintein. Come al solito non ci limitiamo a riportate l'esito della mini consultazione popolare di Piacenzasera, ma abbiamo arricchito il "pezzo" con interviste che sicuramente faranno riflettere.
Ad esempio Giuseppe Frigeri, titolare della macelleria Passerini - Cattivelli, dalla storica butiga di via Calzolai (rivendita aperta almeno dell'inizio del secolo scorso) dove si vende il cibo piacentino per eccellenza, la carne di cavallo, fa sapere di non avere nulla in contrario alla presenza, in centro storico, di negozi dai sapori esotici. Anzi, ammette, il kebab l'ha pure provato. "Tanto per cambiare, no? " ha detto.
Mahmut Arslanlar, titolare del negozio di kebab Leone (in turco, appunto, Arslanlar) sul corso, a ridosso del salotto buono di Piacenza, ovviamente non ci sta all'ipotesi di essere bandito dal centro storico. "Sarebbe una discriminazione - spiega -. Noi siamo commercianti come gli altri".
In difesa della tradizione piacentina, invece, gli studenti dell'istituto alberghiero Raineri - Marcora, intervistati durante la competizione culinaria "Suppera d'Argint". Troppi i mordi e fuggi etnici, in rapida diffusione negli ultimi anni. Meglio mettere un freno, per tutelare le tipicità del territorio e, viene da pensare, anche un futuro posto di lavoro.
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