Lunedì 23 febbraio alle ore 21.00 a Piacenza presso l’auditorium S. Ilario in via Garibaldi 17 il PD provinciale organizza un’assemblea con i delegati provinciali, la Direzione, i Segretari di Circolo e gli amministratori per dicutere la difficile situazione nazionale alla presenza degli on.li Paola De Micheli e Maurizio Migliavacca, componente del Coordinamento nazionale. Secondo il segretario Paolo Botti “occorre dare subito un segnale di coesione, di solidarietà e di rassicurazione, coinvolgendo anche il gruppo dirigente territoriale nella discussione in atto a livello nazionale. Siamo convinti che il confronto si dovrà sviluppare nella consapevolezza della validità del progetto politico del PD e di aver costruito un partito radicato e strutturato, che ha negli organi e nel territorio le energie e le capacità per affrontare questo difficile passaggio. Sarà inoltre l’occasione per condividere il percorso che l’Assemblea nazionale convocata a Roma sabato 21 sceglierà di intraprendere”.
Per il segretario provinciale del Pd Paolo Botti, l'importante è che lo "tsunami" politico creato dalle dimissioni di Walter Veltroni non si ripercuota sulla preparazione della campagna elettorale amministrativa alle porte. Per questo dalle sue parole si desume che l'ipotesi del congresso subito non sia quella più auspicabile a livello locale. "Naturalmente non ci sottraiamo al dibattito che si è aperto dentro al partito su scala nazionale, ma noi che sul territorio abbiamo radicato sezioni e circoli non possiamo distoglierci dagli impegni elettorali che ci attendono". "Abbiamo le carte in regola - aggiunge - per affrontare la tornata amministrativa. Al partito serve un congresso vero da celebrare non soltanto per decidere il sostituto di Veltroni, ma per riempire di contenuti politici un partito che non si è ancora formato compiutamente". Botti venerdì sarà a Roma per la riunione dei segretari provinciali: la strada più plausibile che prenderà il Pd è quella di una reggenza del vicesegretario Dario Franceschini sino all'autunno, la scadeenza già fissata per il congresso". Sabato questa decisione sarà ratificata o meno dall'assemblea costituente.
Il sindaco Reggi - "Umanamente mi dispiace per Veltroni, è certamente una persona che vale e che mi ha sostenuto. Ma ho sempre creduto fin dalle primarie che lui non avesse le qualità politiche migliori per condurre il nuovo partito. Per questo ho fatto la battaglia per un altro candidato. Devo constatare che anche di fronte alla gestione politica di questa difficile fase, la mia convinzione si rafforza. Lasciare adesso è un errore politico, anche perchè il Pd resta senza guida ad affrontare la crisi e con le elezioni che sono dietro l'angolo. Certo, le colpe di questo epilogo non sono tutte di Veltroni, vanno divise con chi l'ha boicottato sistematicamente dentro il Pd. E' giunto veramente il momento di lasciarci alle spalle i conflitti e i dualismi infiniti che hanno percorso il partito in questi anni: per questo occorre un salto generazionale. Serve un ricambio profondo di classe dirigente, anche se la sua realizzazione non è per nulla facile. Vedo assai poca disponibilità a farsi da parte dei nostri dirigenti nazionali. E la leva del rinnovamento, dentro la quale ci sono tanti bravi amministratori locali, è spesso troppo dedita al governo degli enti locali per darsi una prospettiva politica. Resto dell'idea che Enrico Letta meriti davvero un ruolo di leadership nel Pd, per ragioni anagrafiche e per la sua capacità di dialogo con tutte le componenti della società.
|