Un delicato intervento della Gastroenterologia pediatrica dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma su di una bambina di soli 9 mesi di Piacenza si è reso necessario dall'ingestione di uno spillo che ha messo a serio rischio la sua vita. Un difficile e lungo intervento di endoscopia è stato condotto dall'equipe di Gastroenterologia pediatrica dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, guidata da Gian Luigi de' Angelis. E ha permesso di rimuovere dall'intestino il piccolo oggetto acuminato e a salvare la bambina.
Alla mezzanotte di venerdì 13 febbraio, all'Ospedale Maggiore di Parma è arrivata, trasferita in urgenza dall'Ospedale di Piacenza, una bimba di 9 mesi, ricoverata per ingestione accidentale di uno spillo. A seguito di un esame radiologico, che evidenziava uno stomaco pieno di alimenti, dopo un consulto è stato deciso di non procedere all'endoscopia urgente e di tenere sotto continuo monitoraggio la bambina.
Sabato mattina, dopo rivalutazione radiologica che confermava il sospetto di ritenzione gastrica, de' Angelis, coadiuvato dalla specialista Fabiola Fornaroli e dall'anestesista Federico Buzzi, provvedeva all'endoscopia, in anestesia generale.
Lo spillo è stato ritrovato nel duodeno distale, con la punta già ben penetrata nella mucosa intestinale. L'aggancio e la successiva estrazione hanno richiesto circa un'ora di manovre senza che si siano verificate lesioni traumatiche della mucosa.
L'eccezionalità dell'intervento sta nel fatto che, oltre alla rarità dell'incidente e alla difficoltà tecnica di per sé stessa elevata, l'equipe non ha potuto usare nella fase di estrazione nessun presidio di protezione alla punta acuminata (es. cappuccio di silicone) in quanto si trattava di una bambina molto piccola, di soli 8 Kg.
|