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Ultimo aggiornamento:   12/10/2015  l  15.31  
                               
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Caso Englaro: in piazza Duomo cori pro Napolitano
   

Oltre un centinaio di persone hanno partecipato ieri pomeriggio al presidio per sostenere l'azione del Capo dello Stato Giorgio Napolitano in una piazza Duomo insolitamente buia (non si è accesa l'illuminazione). Pochi slogan, qualche cartellone, gli ombrelli aperti sotto la pioggia. Una manifestazione sobria, qualcuno ha attaccato il coro "Noi siamo con Napolitano" e per qualche minuto le mani si sono allacciate in un girotoondo. Pochi gli esponenti politici presenti, il segretario di Rifondazione Comunista Roberto Montanari, Manuela Bruschini del Pdci, le consigliere comunali del Pd Giulia PIroli e Giovanna Calciati, l'ex parlamentare ulivista Pierluigi Petrini.  

Oggi, domenica 8 febbraio, a partire dalle ore 10, presso Piazza Donatori D'organi di San Nicolò si terra un banchetto per protestare contro gli atti incostituzionali ed arbitrari del governo Berlusconi ed esprimere piena solidarietà al presidente della Repubblica che si è adoperato per il pieno rispetto della Costituzione. Il banchetto coinvolgerà, oltre alla locale sezione del PD, il gruppo dei giovani democratici piacentini e la sezione del PDCI di San Nicolò.

NOI CI SCHIERIAMO - PiacenzaSera.it continuerà a informare su tutte le prese di posizione, da qualunque parte vengano, relative al doloroso caso di Eluana Englaro. Ma tutta la redazione aderisce all'appello diffuso sul web di sostegno all'azione del nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per fermare un decreto che stravolgerebbe le regole base della democrazia e dello Stato di diritto. In segno di solidarietà con la famiglia Englaro pubblichiamo una foto nera. DITE LA VOSTRA nei commenti.

APPUNTAMENTI 7 FEBBRAIO - E' convocata oggi alle 17,30 una manifestazione in piazza Duomo - dicono gli organizzatori - che invoca "pietà per Eluana e a difesa dello stato laico". "Non per entrare anche noi nella vita e nelle scelte della famiglia Englaro, ma per manifestare la nostra paura di una dittaturra, se i poteri dello stato non si rispettano come dimostra il comportamento del presidente del consiglio nei confronti del presidente Napolitano e della sentenza della corte di cassazione; con un utilizzo della decrretazione d'urgenza che non è accettabile su una materia quale quella del diritto alla vita e alla morte".

Comunione e Liberazione rende noto che: "L’annunciata sospensione dell’alimentazione di Eluana è un omicidio. La cosa è tanto più grave in quanto impedisce l’esercizio della carità, perché c’è chi si è preso cura di lei e continuerebbe a farlo. Allo scopo di illuminare la mente ed il cuore di coloro che hanno il compito, in questi giorni, di assistere Eluana affinché non si scordino delle parole di Gesù: «…..avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere.... venite benedetti dal Padre mio»
Sabato 7 febbraio alle ore 21.15 nella Chiesa di Santa Maria in Torricella
Comunione e Liberazione propone a tutte le donne e a tutti gli uomini della nostra città
la Recita del Santo Rosario. Ed anche per tutti noi perché sempre abbiamo bisogno di Cristo, per essere noi stessi. E abbiamo bisogno di essere educati a riconoscerLo, per vivere.

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La Cgil di Piacenza si schiera contro il pacchetto sicurezza approvato dal Senato e contesta il governo per l'emanazione del decreto sul caso di Eluana Englaro: "Il decreto emanato all’unanimità dall’ultimo Consiglio dei Ministri dimostra come su una questione etica di grande importanza per il Paese - che scuote coscienze di laici e cattolici – la classe politica non sia in grado di prendere decisioni in tempo debito, ma solo all’ultimo minuto sull’onda dei media e a colpi di decreto mettendo in seria difficoltà una figura di garanzia costituzionale come il Presidente della Repubblica".

Ecco il testo integrale della segreteria Cgil Piacenza

La segreteria della Cgil di Piacenza manifesta la più netta presa di posizione contro l’insieme di norme approvate dal Senato in tema di Sicurezza, ispirate a logiche di esclusione e persecuzione “a prescindere” nei confronti di stranieri che, per i più svariati motivi, soggiornano irregolarmente in Italia.
Tra le altre la norma che indigna maggiormente è quella che toglie agli operatori sanitari il divieto di segnalazione alle autorità competenti dei clandestini che si rivolgono alle cure sanitarie pubbliche. Al di là delle conseguenze non secondarie sulla prevenzione ed il controllo delle malattie a trasmissione virale e batterica di tutta la popolazione, la segreteria Cgil ritiene questa norma particolarmente odiosa e indegna di un paese civile, in quanto destinata a minare le fondamenta della nostra cultura sociale dell’uguaglianza, proprio a partire dalle condizioni di maggiore bisogno e vulnerabilità.
Questo è il frutto di una classe dirigente che l’Italia non merita, che dimostra la sua incapacità anche nel caso che investe la famiglia Englaro, persa suo malgrado in un oblio politico non degno di una democrazia matura.
Senza entrare nel merito del caso di coscienza che come tale è strettamente individuale, il decreto emanato all’unanimità dall’ultimo Consiglio dei Ministri dimostra come su una questione etica di grande importanza per il Paese - che scuote coscienze di laici e cattolici – la classe politica non sia in grado di prendere decisioni in tempo debito, ma solo all’ultimo minuto sull’onda dei media e a colpi di decreto mettendo in seria difficoltà una figura di garanzia costituzionale come il Presidente della Repubblica. Tutta questa incompetenza si poggia sulle spalle di una famiglia “reale”: quella degli Englaro.
La distanza tra la politica, l’agenda che essa si dà e il “Paese reale” è sempre più grande.

Segreteria della Camera del lavoro di Piacenza
Gianni Copelli
Paola Percivalle
Stefania Bollati
Paolo Chiappa
Gianluca Zilocchi

 

 

 

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Caso Englaro, Errani: "Ineccepibile la posizione di Napolitano. Ora non alimentare conflitti, la politica non giochi ruoli impropri"

Bologna - In merito all’evolversi della vicenda relativa ad Eluana Englaro, il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“Resto convinto che in questa dolorosa vicenda il silenzio sarebbe d’obbligo, mentre al contrario la politica e il governo insistono nel voler giocare un ruolo improprio. Occorrerebbe invece lavorare ad una seria legge sul testamento biologico. Io insisto su un punto: le sentenze definitive vanno rispettate. E' una questione che riguarda lo stato di diritto e il rispetto della Costituzione, dunque è una questione fondamentale.
Per questo la posizione assunta dal Presidente della Repubblica è ineccepibile. A questo punto sarebbe ulteriormente grave alimentare motivi di possibile conflitto istituzionale”.

Sul caso Englaro, interviene il parlamentare leghista Massimo Polledri, ecco il testo.

Vorrei compiere alcune brevi osservazioni sul caso Eluana Englaro e sul dibattito intorno, questa volta,  al provvedimento governativo volto a chiarire e disciplinare i casi in cui è assolutamente necessario garantire  l'alimentazione e l'idratazione articificiale, chiarendo fin da subito che queste sono forme di sostegno vitale e fisiologicamente finalizzate ad alleviare le sofferenze.

Non si discute del dolore della famiglia Englaro, ma occorre però riflettere che se, in questo vuoto legislativo, la sentenza della Corte di appello di Milano - che autorizza l'interruzione dell'alimentazione artificiale - dovesse essere a breve attuata questa rappresenterà la prima condanna a morte in epoca repubblicana (peraltro basata su una volontà presunta).

Il tema è importante per il caso umano, che oggi si presenta, ma inciderà anche sulle scelte che tutti gli operatori, medici, giudici, politici, si troveranno ad affrontare in futuro.

È importante quindi sancire e ribadire che il diritto alla vita deve essere sempre garantito.

Questo è, appunto, lo spirito del provvedimento che trova un importante riscontro nella  Convenzione  delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità del dicembre 2006.

La convenzione ha individuato, infatti, i percorsi per il riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità e ha inteso garantire il pieno rispetto della dignità e i diritti di libertà ed autonomia della persona con disabilità nel rispetto del diritto alla vita.
La ratio del provvedimento governativo sarà dunque quella di affermare che il diritto alla vita è connaturato alla persona umana e occorre adottare tutte le misure necessarie a garantire l’effettivo godimento di tale diritto da parte delle persone con disabilità, su base di uguaglianza con gli altri.
  

 
Voci correlate:
  • Cgil
  • governo
  • Commenti:


    io sto con il presidente
    non ho potuto essere presente al presidio, ma da questo spazio dico: "AVANTI COSì PRESIDENTE".
    carlo
    07/02/2009  22.28

    ogni paese ha il presidente del consiglio che si merita..
    Sono cosi amareggiato, indignato e incazzato dal comportamento dei cattolici che non riesco neanche esprimere il mio disappunto, tutti in piazza duomo!!!!!
    willy
    07/02/2009  13.22

    PURTROPPO NON POSSO ESSERCI
    Ma spero solo che il presidente Napolitano non ceda alle disumane richieste di Berlusconi...Prende in giro tutti in prima persona la famiglia di Eluana...soprattutto dopo la stupidissima frase"può ancora avere figli"
    Antonietta
    07/02/2009  10.53


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