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La lettera di un "raver": "Rave is not a crime!"

La settimana scorsa abbiamo pubblicato la notizia della denuncia di 19 piacentini per aver partecipato al rave party abusivo in riva al Po a Guastalla nell'agosto del 2008. Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera di un "raver".

Buon giorno,
vorrei che mi lasciaste esprimere le mie opinioni a riguardo.
 
Il nostro stato emotivo l'estasi. Il nostro nutrimento l'amore. La nostra dipendenza la tecnologia. La nostra religione la musica. La nostra moneta la conoscenza. La nostra politica nessuna. La nostra società un'utopia che sappiamo non sarà mai.

Potete odiarci. Potete ignorarci. Potete non capirci. Potete essere inconsapevoli della nostra esistenza. Possiamo solo sperare che non ci giudichiate, perch noi non vi giudicheremo mai. Non siamo criminali. Non siamo disillusi. Non siamo dipendenti dalla droga. Non siamo dei bambini inconsapevoli.. Noi siamo un villaggio tribale, globale, di massa, che non dipende dalla legge fatta dall'uomo, dallo spazio e dal tempo stesso. Noi siamo un'unità. L'unità.

Noi siamo stati plasmati dal suono. Da molto lontano, il temporalesco, echeggiante e smorzato battito era simile a quello del cuore di una madre che tranquillizza un bambino nel suo ventre di acciaio, calcestruzzo e fili elettrici. Noi siamo stati allevati in questo ventre, e qui, nel calore, nell'umidit e nell'oscurit di esso, siamo giunti ad accettare che siamo tutti uguali. Non solo per l'oscurità e per noi stessi, ma per la vera musica che batte dentro di noi e passa attraverso le nostre anime: siamo tutti uguali. E attorno ai 35Hz possiamo sentire la mano di un dio sul nostro dorso, che ci spinge avanti, ci spinge a spingere noi stessi a rinforzare il nostro pensiero, il nostro corpo e il nostro spirito. Ci spinge a girarsi verso la persona vicino a noi per stringere le mani e sollevarle, condividendo la gioia incontrollabile che proviamo creando questo magico cerchio che può, almeno per una notte, proteggerci dagli orrori, dalle atrocità e dall'inquinamento del mondo che sta di fuori. in questo preciso momento, con queste premesse, che ognuno di noi veramente nato.

Continuiamo ad ammassare i nostri corpi nei clubs, nei depositi e negli edifici che voi avete abbandonato e lasciato senza alcuna ragione, e gli riportiamo vita per una notte. Una vita forte, deflagrante, che pulsa, nella sua pi pura, pi intensa, nella più edonistica forma. In questi spazi improvvisati, noi cerchiamo di liberarci dal peso dell'incertezza di un futuro che voi non siete stati capaci di stabilizzare e assicurarci. Noi cerchiamo di abbandonare le nostre inibizioni, e liberarci dalle manette e dalle restrizioni che avete messo in noi per la pace del vostro pensiero. Noi cerchiamo di riscrivere il programma che avete cercato di indottrinarci sin dal primo momento che siamo nati. Programma che dice di odiarci, di giudicarci, di rifugiarci nella più vicina e conveniente tana. Programma che dice persino di salire le scale per voi, saltare attraverso i cerchi e correre attraverso labirinti su ruote per criceti. Programma che ci dice di cibarci dal brillante cucchiaio d'argento col quale tentate di nutrirci, anzichè lasciare che ci nutriamo da soli, con le nostre stesse mani capaci. Programma che ci dice di chiudere le nostre menti, invece di aprirle.

Fino a quando il sole sorgerà per bruciare i nostri occhi rivelando la realtà del mondo che avete creato per noi, noi balleremo fieramente con i nostri fratelli e sorelle, celebrando la nostra vita, la nostra cultura, e i valori in cui più crediamo: pace, amore, libertà, tolleranza, unità, armonia, espressione, responsabilità e rispetto.

Il nostro nemico l'ignoranza. La nostra arma l'informazione. Il nostro crimine violare e sfidare qualsiasi legge che voi sentite aver bisogno di utilizzare per porre fine all'atto di celebrare la nostra esistenza. Ma ricordate che mentre potete fermare un qualsiasi party, in una qualsiasi notte, in un qualsiasi città, in una qualsiasi nazione o continente di questo magnifico pianeta, non riuscirete mai spegnere il party intero. Non avete accesso a questo interruttore, non importa quello che pensate. La musica non si fermerà mai. Il battito del cuore non si spegnerà mai. Il party non finirà mai.

Sono un raver, e questo è il mio manifesto.
_HO TRASCRITTO QUESTO MANIFESTO PER SPIEGARVI COME è L'ANIMA DELLA FESTA, LE REGOLE, LE CONVINZIONI E LE REALTà DI CHI LA VIVE_

Vi chiedo per tanto di non giudicare ciò di cui non fate parte e che quindi non potete ne conOscere ne capire.
Mi disgusta il fatto che ancora oggi ci siano così tante persone, (addirittura proprio chi lavora nel campo dell'informazione che dovrebbe essere colto e saggio e indirizzare la gente verso giudizi obiettivi) che non sanno guardare le cose con il cuore, e che non aprono la mente, non sono disposte ad allargare le loro vedute; e mi spiace per loro che non riescono a vedere tutte quelle magnifiche gradazioni di colore che stanno nel centro...proprio li tra il bianco e il nero...questo modo di vivere e di interpretare le cose non porta a nulla di buono e non può portare a nessuna evoluzione. Queste persone distruggono il mondo, il legame profondo che ci riporta alle nostre radici, che ci collega a madre natura e che ci fa sentire l'uno unito all'altro, vedono le cose con gli occhi di quella borgesia parigina raccontata da Charles Baudelaire, le emozioni non vanno represse anzi vanno incitate e i RAVERS si ritrovano a ballare sotto giganti totem di casse per riuscire a ritrovare ciò che nel mondo "normale" viene soffocato!
 
RAVE IS NOT A CRIME!!!!
 
non fanno nulla di male!!!
 
Vi ringrazio per l'attenzione.
 
Cordiali saluti!

 
Voci correlate:
  • guastalla
  • rave
  • Commenti:



    ma c'era narkotek e i uisel baster?
    OrganizzatoreDiReivCountryIllegali
    26/01/2009  20.21

    ohnounaltroreiv
    oh no un altro reiv...ma qua fan solo dramenbeis...
    ayeye
    26/01/2009  17.48


    è una storia piena di input e di output...
    jeffrey
    26/01/2009  12.42


    è un brutto trip, questo è proprio un brutto trip
    drugo
    26/01/2009  12.10


    il manifesto dei rave mi fa tornare in mente questo slogan degli anni '90 "noi siamo come il fulmine che spacca il cielo in due, noi siamo energia pura.. DUPLE'..PAURA!" chi se lo ricorda?
    syd
    26/01/2009  11.59


    per le civiltà pre colombiane il sacrificio umano avvicinava a dio...potremmo tornare a praticarlo per "riuscire a ritrovare ciò che nel mondo "normale" viene soffocato!"
    amilcare stoppini
    26/01/2009  11.05


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