Una presentazione degli indirizzi del nuovo Piano Strutturale Comunale (il documento di pianificazione urbanistica e di sviluppo della città del futuro) che fa emergere pubblicamente i nodi che saranno da sciogliere nel dibattito politico delle prossime settimane. Durante la commissione 2 (urbanistica e territorio) in municipio non sono mancate richieste di chiarimento e perplessità sui contenuti.
Il vicesindaco Francesco Cacciatore, affiancato da Claudio Maccagni - l'ex dirigente incaricato di redigere il piano - ha tracciato i confini del Psc e il suo iter di confronto per la stesura definitiva. "Esaminiamo ora gli atti di indirizzo per la redazione vera e propria del piano, che avverrà nei prossimi mesi. Il piano strutturale comunale deriva dalla trasformazione normativa del vecchio Prg: il Psc definisce gli aspetti strategici fondamentali dello sviluppo urbanistico della città, è la bussola del suo sviluppo che si articolerà attraverso gli strumenti più operativi".
Ecco per capitoli i contenuti sintetici del piano:
Le infrastrutture: i temi sono quelli di Piacenza e i territori snodo, la ndelocalizzazione dello scalo merci, il completamento della tangenziale, superamento della bretella a 500 m da piazza Cavalli.
La città esistente: il mantenimento e potenziamento dei servizi alla persona. La tutela delle aree libere interne al tessuto cittadino. Il miglioramento energetico degli edifici, il miglioramento della dotazione di servizi, l'aumento della dotazione alloggi Erp. L'ampliamento subordinato a queste tre condizioni. La tutela e la valorizzazione del commercio di vicinato, del verde pubblico, il potenziamento delle attrezzature sportive, dei parcheggi pubblici e privati integrati.
Città murata: la permanenza nel centro storico dei servizi di base, con la tutela e valorizzazione del commercio diffuso e il riequilibrio dei sistemi economici della grande distribuzione.
Città e frazioni: l'introduzione di una scala più piccola a livello urbanistico, ovvero le unità di vicinato, collocate a metà tra i quartieri e gli isolati: il tema della sostituzione edilizia da proporre come soluzione perequativa.
Le aree produttive: la trasformazione degli spazi esistenti in aree ecologicamente attrezzate, e nuovi percorsi di relazione diretta fra enti locali e imprese, eliminando i passaggi intermedi delle rendite fondiarie, per evitare speculazioni.
Ambiti delle trasformzioni: l'imperativo è quello di non aumentare l'edificabilità attuale, le trasformazioni saranno ammesse attraverso riqualificazioni e spostamenti di superfici. La permuta delle aree militari è finalizzata al mantenimento dell'Arsenale e il suo know how. Nel comparto nord, elaborazione di una piano d'insieme per il ripensamento urbano dell'area che comprende il laboratorio pontieri, piazza Cittadella, S. Sisto, chiesa del Carmine, scuole Gioia, Romagnosi e Mazzini; in questo discorso rientra anche il comparto museale, quello scolastico, con la necessità di realizzare nuovi parcheggi.
Nuovi quartieri urbani sorgeranno nelle aree della Pertite e della Macra-Staveco (davanti alla Cattolica)
Il percorso per le aree militari prevede la predisposizione di un Masterplan, senza vincolare a priori indici e destinazioni d'uso, l'ampio confronto con la città e il coinvolgimento di più soggetti; il reperimento delle risorse economiche con gli operatori interessati, attraverso lo strumento del dialogo competitivo.
Altri progetti di trasformazione urbana riguardano la nuova stazione "bifronte" con lo scalo merci delocalizzato
il tema di Piacenza e l'energia
Le nuove Caserme chiamate a sostituire la Nicolai e la Lusignani
Il tema omparti demaniali
La localizzazione del nuovo polo della Protezione civile per il quale Cacciatore ha avanzato l'idea di una soluzione diversa da quella del Consorzio Agrario di via Colombo.
Asse Corso Europa
Il dibattito
Dubbi sui contenuti del documento sono stati avanzari da Filiberto Putzu (Forza Italia): "Il non aumento delle quote edificabili in realtà è una foglia di fico, perchè sono molti i passaggi dove si citano interventi di riqualificazione con nuove costruzioni; non è chiaro se le aree impermeabilizzare resteranno intatte. Spero che siano più condivisi i passaggi per la definizione delle linee di sviluppo". Anche Gianno D'Amo (Piacenza Comune) ha manifestato perplessità su alcuni passaggi del documento, in qualche misura ancora ambigui. "Come si tengono insieme i concetti del limite al consumo del suolo e quello dello sviluppo di servizi abitativi e non? - si è domandato. Mi colpisce inoltre che non ci sia nessuna considerazione sulla generale tendenza alla diminuzione della popolazione e il contestuale incremento del territorio urbanizzato, più volte citato".