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Il Pd incorona Boiardi. Reggi: "Modello Trento". L'attacco di Copelli
 

Incoronazione ufficiale di Gianluigi Boiardi come candidato per le prossime elezioni provinciali. L'assemblea del Pd, riunita a Piacenza Expo, ha salutato con calore il discorso dell'attuale presidente della Provincia, auspicando una sua ricandidatura, “per battere un centrodestra che sta facendo solamente danni al Paese”. A salutare con favore la corsa di Boiardi è stato anche Roberto Reggi, sindaco di Piacenza, il quale ha voluto tendere la mano al futuro candidato, sottolineando come sia necessario, da parte del Pd, tornare a parlare alla gente per impedire la deriva verso destra. E proprio rivolto alla gente è stato tutto il discorso tenuto da Boiardi. “Voi lo sapete, io non sono uomo d’apparato, anche se credo che il ruolo dei partiti sia fondamentale per l’esistenza stessa della democrazia – ha detto Boiardi -. Il Partito democratico è la speranza di una nuova politica per il cittadino, una politica (e credo che tutti siate d’accordo con me) non fatta solo di tessere ma di idee, non di protagonismo ma di disponibilità a cercare soluzioni anche a costo di sacrifici e rinunce personali. Non saremmo qui altrimenti. Il Partito democratico ha tanti cuori e tante anime e dobbiamo saperle ascoltare, nessuno deve sentirsi escluso. Io non sono un professionista della politica, altrimenti non avrei rinunciato ad un seggio in Parlamento. Ho preferito tenere fede all’impegno preso con i cittadini. Perché, vedete, tutto sta nello scegliere. Scegliere i programmi, scegliere gli obiettivi, scegliere le persone con cui condividere l’impegno, scegliere i motivi per cui si fa politica”.

Poi un passaggio su quello che dovrà essere il programma: “Il Partito Democratico, con l’esperienza fatta, non può che partire da alcuni temi fondamentali per la vita di tutti noi: il lavoro, soprattutto di fronte alla recessione che oramai viviamo. L’ambiente [...], il grande tema dell’energia che deve essere il punto di svolta che mandi in pensione una classe politica e tecnica che ancora oggi pensa che questi siano temi “romantici” o da “hippies impenitenti” e non invece il vero volano di sviluppo e di lavoro del futuro. [...] E tutto questo senza venir meno alle politiche economiche e industriali che sono il punto di forza del nostro territorio e delle eccellenze che lo caratterizzano, anzi individuando scelte innovative e strumenti di espansione e di consolidamento. E’ strategico a questo fine mantenere e sviluppare raccordi e sinergie fra il tessuto imprenditoriale, l’università e la ricerca. E poi, l’assistenza e il welfare da garantire con sempre maggiore efficienza; il grande tema della scuola e dell’istruzione che è la priorità assoluta di una società che guardi davvero al futuro; la sfida di Expo2015 [...]. In quell'occasione possiamo davvero presentarci come nuova Food Valley italiana mettendo insieme il meglio di ogni provincia. [...].

Dovremo completare il nostro piano di realizzazione delle infrastrutture stradali, a partire dal decongestionamento della via Emilia e dalla velocizzazione delle strade del fondo valli. Come pure dovremo risolvere insieme alla Regione e ai soggetti interessati il problema giustamente posto dal sindaco di Piacenza dell’attuale attraversamento autostradale in città e già posta dalla Provincia all’attenzione della Regione in più occasioni”.

Infine, una stoccata al vecchio modo di intendere la politica. “Io posso solo dirvi che serve una cultura del fare, ogni giorno iniziando dalle piccole cose per arrivare ai progetti più complessi, una cultura del fare che tenga conto della necessità di decidere e decidere in fretta – ha proseguito Boiardi -. La politica fatta di rinvii, di do ut des, di trattative non trasparenti, di ambizioni non motivate deve lasciare il posto anche qui, in provincia, a un confronto che si basi sulla discussione approfondita e anche conflittuale, ma con l’obiettivo di arrivare sempre e il più velocemente possibile ad una sintesi che rispecchi unicamente un solo punto di vista: il bene pubblico e del cittadino. Non può esistere altro valore, altra priorità, altra motivazione nel nostro fare politica”.

Reggi lo incalza: "Servono scelte coraggiose, seguiamo il modello Trento"

Il sindaco di Piacenza Roberto Reggi è intervenuto all'assemblea del Partito Democratico rilanciando il “modello Trento” per le prossime elezioni provinciali. Riprendendo le parole del segretario provinciale Paolo Botti, Reggi ha sostenuto che “occorrono scelte innovative e coraggiose per dare un ruolo e voce a tutte le anime del Partito Democratico, così come sono indispensabili scelte coraggiose e innovative nella definizione del programma”. “Non basta aver bene amministrato per vincere: io e il presidente Boiardi abbiamo avuto anche posizioni diverse in questi anni, ma il problema che ci siamo trovati ad affrontare è stata la mancanza di un partito che fosse in grado di fare sintesi, di ricomporre la dialettica fra di noi”. “Se alle prossime amministrative – ha proseguito – non vogliamo soltanto partecipare, ma anche vincere, penso che dobbiamo fare tesoro di quanto è successo alle recenti elezioni a Trento. Dove un sindaco capace e popolare ha deciso di sostenere il candidato alla presidenza della Provincia, spendendosi in prima persona per la nascita di una lista civica nella quale è confluito anche parte dell'elettorato di centro. In questo senso mi metto a disposizione del partito per costruire iniziative di supporto, anche esterne al Pd, che siano in grado di farci guadagnare la vittoria”.

L'attacco del segretario della Cgil Gianni Copelli

Nel suo intervento davanti all'assemblea del Pd, il segretario della Cgil Gianni Copelli è tornato a criticare l'atteggiamento del partito nei confronti dello sciopero generale indetto dal primo sindacato italiano la settimana scorsa. Copelli ha ribadito i contenuti già espressi in un comunicato nei giorni passati: "Bisogna avere più coraggio, stare più a contatto con la gente, verificare come vivono le persone, con quali difficoltà si tira avanti. Il PD ha bisogno di maggiore autorevolezza, non può rimanere fermo, altrimenti la sensazione sarà quella che non è in grado di garantire progetti sui quali fondare una speranza, una aspettativa migliore". Nei giorni scorsi alcuni sindacalisti della Cgil Funzione Pubblica avevano manifestato il loro dissenso rigettando la tessera del Pd.

 

 

 
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