Avevamo uno striscione che recitava : La condotta non si numera! Né rossi né neri ma liberi pensieri. Avevamo voglia di manifestare anche noi, di scioperare, contro la
reintroduzione del voto in condotta. Avevamo le uniche bandiere che potevano rappresentare gli studenti: Il tricolore. Avevamo l'appoggio di una cinquantina di giovani studenti, pronti a sfilare con noi. Avevamo, come sempre, tanta voglia di farci sentire, ma non ci è stato concesso di esprimere le nostre idee. Ci è stato detto: "La manifestazione è di sinistra, non siete bene accetti!" (Carlo Pallavicini, consigliere comunale di Rifondazione comunista), e ci è stato poi "consigliato" dalle forze dell'ordine di andarcene. A noi, che abbiamo i diritti degli studenti a cuore, è stato impedito di manifestare da chi ha l'unico interesse di politicizzare uno sciopero che dovrebbe essere di tutti. Molti studenti questa mattina non hanno partecipato allo sciopero non riconoscendosi sotto la bandiera con la falce e martello o nei cori di violenza politica (che nulla centravano). L'ennesima sconfitta per il movimento studentesco, che ha perso un'occasione di fare fronte comune, fossilizzandosi su posizioni da anni di piombo. Per quanto ci riguarda, avevamo deciso di scendere in piazza, non
contro il decreto nella sua interezza, ma contro la reintroduzione della bocciatura in base al voto di condotta, poiché riteniamo che questa pratica non sarebbe altro che uno strumento di ricatto messo nelle mani dei professori, che tra l'altro, "il coltello dalla parte del manico" già lo hanno comunque. E' triste che quello che poteva essere un valido contributo al bene degli studenti sia stato rigettato per le solite note ideologie.
Azione studentesca
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