Dopo le polemiche che hanno accompagnato la stesura delle liste regionali, in casa del Partito Democratico si ostenta serenità e voglia di gettarsi nella mischia elettorale. Lo ha fatto Paolo Botti, il segretario provinciale, nel corso della conferenza stampa in federazione, circondato dalla candidata Paola De Micheli (collocata al 20esimo posto della lista per la Camera), dal segretario cittadino Giorgio Cisini, e dai due segretari di circolo Cristian Fiazza e Giorgia Veneziani. L’esito delle “primariettte” non ha comportato la redazione di alcuna graduatoria, ma soltanto di un rosa di nomi che sono diventati oggetto delle valutazioni regionali e poi ancora più su a livello nazionale. E’ suonata sostanzialmente così la linea di difesa di Botti, di fronte agli interrogativi posti dai giornalisti sui malumori seguiti alla designazione di Paola De Micheli, quale terza candidata locale. Ad ascoltare attenta anche Patrizia Calza, una delle portavoci più importanti del malcontento, che non aveva esitato a denunciare la pratica della cooptazione contro l’espressione della volontà degli aderenti al Pd. Botti ha più volte ripetuto che la lista emiliana è “robusta”, con all’interno un mix “di personalità provenienti da varie esperienze, in grado di interpretare al meglio il rinnovamento voluto da Walter Veltroni”. “Contiamo – ha aggiunto - di raddoppiare il numero di elette tra Camera e Senato, che alle politiche del 2006 erano state sette in Emilia Romagna”. “La consultazione dei circoli – ha sottolineato – ha coinvolto circa 600 persone ed è servita ad evidenziare potenziali candidature, la rosa di 10 nominativi (vedi verbale ndr) fornita al segretario regionale Salvatore Caronna, che ha svolto un egregio lavoro tenendo conto del pluralismo interno al partito”. “In questi giorni – ha concluso Botti – c’è stata un rappresentazione un po’ romanzata dei fatti: non abbiamo fatto le primarie ma una semplice consultazione. Riflettiamo anche su questo, se si fossero fatte le primarie in Campania, probabilmente avrebbe vinto De Mita”.
Da segnalare che a livello regionale dalla componente “lettiana” emergono malumori per il trattamento ricevuto. Marco Barbieri, esponente regionale dell’area, si lamenta per la posizione “a rischio” di Paola De Micheli. Sul suo 20esimo posto in lista, Botti è stato assai prudente: “Ricordiamoci che alla Camera la ripartizione dei seggi è su base nazionale, quindi le certezze sono poche. Confidiamo in un ottimo risultato del Pd”.
Anche il sindaco Roberto Reggi interviene dal suo blog per rispondere alle critiche. “La concreta possibilità di mandare a Roma – sostiene il sindaco – un terzo esponente piacentino del Partito Democratico, oltre a Pier Luigi Bersani e Maurizio Migliavacca, è un dato troppo importante per il nostro territorio. Più importante di qualunque polemica. Nel momento in cui a livello nazionale si è deciso di non ricorrere alle primarie per la definizione delle candidature alle elezioni politiche anticipate, si è compiuta una scelta di metodo. E’ seguendo linearmente il metodo delle consultazioni dei circoli e poi del confronto con i livelli regionale e nazionale del partito, che è scaturita la candidatura di Paola De Micheli, giovane amministratrice con le carte in regola per rappresentare degnamente il territorio piacentino. Comprendo la delusione e anche le critiche al processo politico, svoltosi in condizioni del tutto particolari, che ha portato alla sua designazione, ma ora il mio invito è quello di non personalizzare, di guardare avanti e di gettarci uniti nella mischia della campagna elettorale”.
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