Ancora in questi giorni c’è molta tensione sul tema della riforma del sistema scolastico. Purtroppo, con amarezza, devo costatare che c’è molta (irresponsabile) disinformazione con i soliti NO in assenza di valide soluzioni alternative.
A dimostrazione, poi, che queste critiche (almeno in parte) sono strumentalizzate si evince anche dalla circostanza che ci sono proteste nelle Università e nelle scuole secondarie, quanto invece il provvedimento non li tocca minimamente, perché riguarda prevalentemente la scuola elementare e media.
La sinistra vuole l’allarmismo sociale, ma le famiglie e gli studenti non devono temere nulla da questo provvedimento. Ad esempio, Non verrà meno il tempo pieno e gli insegnamenti aggiuntivi. Grazie al maestro unico o prevalente avremo la possibilità di potenziare il tempo pieno.
Il provvedimento di riforma mira a migliorare la qualità dei sistemi scolastici, implementando l’autonomia delle scuole sotto il profilo dei programmi e del budget. Purtroppo, fino ad oggi, la spesa per l’istruzione (oggi pari al 96,98% per il personale) non è stata modificata e tanto meno razionalizzata.
Dunque, niente allarmismo. Il provvedimento è in corso d’opera e quindi è fattibile ogni positivo aggiustamento ma sicuramente, pur rispettando le garanzie sociali, occorre domandarsi se un sistema di questo tipo sia effettivamente efficiente ed efficacia e soprattutto risponda alle esigenze di studenti e famiglie.
L’obiettivo è quello di creare una scuola moderna e meritocratica, formativa e non solo “veicolo di nozioni”.
Purtroppo, troppo spesso in passato, si è usata la scuola per creare occupazione a discapito della qualità anche degli stessi insegnanti.
Per quanto riguarda, poi, la recente proposta della Lega Nord (che ha provocato molte polemiche), circa la creazione di classi di inserimento per i bambini di figli immigrati, invito una rilettura attenta e non condizionata da i soliti pregiudizi, anzi suggerisco un confronto con le famiglie e non con i dirigenti di partito della vecchia solita (e aggiungo ormai sorda e cieca) sinistra.
La conoscenza della lingua italiana è elemento fondamentale, anzi prodromico, ad una reale ed effettiva integrazione. È un problema didattico presente nella nostra realtà scolastica e la proposta cerca, come è abitudine della Lega, di risolvere i problemi.
Spesso, infatti, accade che ci siano difficoltà di inserimenti dei bambini stranieri proprio a causa della scarsa conoscenza della lingua italiana e questo, di riflesso, rallenta l’apprendimento di tutti gli alunni.
Occorre ricordare, poi, che molte delle novità introdotte sono pensate per le famiglie e gli studenti, veri destinatari (o quanto meno prevalenti) della riforma.
Ad esempio, verrà introdotta la sperimentazione dell’insegnamento della educazione civica (Cittadinanza e Costituzione), si introduce l’impegno a tener conto, nella valutazione del rendimento scolastico, dei disturbi specifici di apprendimento e delle disabilità degli alunni, inoltre è stata introdotta una disposizione che mira a rendere “duraturi” i libri durante il periodo scolastico di riferimento (salvo eventuali appendici di aggiornamento), l’effetto sarà quello di contenere le spese delle famiglie costrette a “rincorre” le riedizioni dei testi scolatici di anno in anno.
Altro aspetto importante sono i fondi destinati all’edilizia scolastica e alla messa in sicurezza di tutti gli istituti.
Infatti, la politica di questo Governo mira anche alla messa in sicurezza delle scuole e a tal fine sono state destinate risorse per circa 20 mln di euro.
L’azione del Governo è rivolta a porre al centro della scuola gli studenti e i loro bisogni, cercando di offrire soluzioni e misure per migliorare la loro formazione. Purtroppo chi urla e critica in maniera disordinata e mira a creare un becero allarmismo dovrebbe domandarsi chi vuole tutelare: le famiglie, gli studenti o i vecchi sistemi di potere tanto cari alla sinistra?
Invito tutti a rileggere bene il testo della riforma.