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diario dagli states
Faccia a faccia n.3 dagli Usa: McCain attacca

Il nostro "inviato" nel New Hampshire Alessandro Ferrari ci ragguaglia, con la sua quarta corrispondenza, sul terzo faccia a faccia tra Barack Obama e John McCain andatio in scena ieri sera.

Il terzo è ultimo dibattito presidenziale è andato in scena stasera, in diretta dallo stato di New York. Una modalità di dibattito più simile al primo (i due candidati intervistati da un giornalista) ma con molta più interazione uno con l’altro: seduti allo stesso tavolo, dovendo discutere tra di loro. Protagonista indiscusso della serata “Joe the plumber” (Joe l’idraulico), l’elettore medio inventato da McCain a cui i candidati si sono rivolti spesso durante la serata.
Credo che il vincitore indiscusso del dibattito sia il McCain. Il candidato repubblicano è sembrato per la prima volta veramente all’altezza della carica per cui si è candidato. Assolutamente inesistente Barack Obama.
Il mio giudizio è particolarmente severo alla luce anche dei dibattiti precedenti. McCain è riuscito veramente a dare una svolta alla sua campagna. Ha ancora giocato in attacco, ma stavolta con più autorevolezza; non sembrava un cane rabbioso sguinzagliato (come è apparso nel secondo) capace solo di abbaiare contro tutti, ma piuttosto un leader a capo di un esercito. Ha decisamente risollevato la sua immagine e questo potrebbe essere un punto di svolta per la campagna elettorale, dato che a tre settimane dalle elezioni i sondaggisti lo danno per spacciato.
Assolutamente inconsistente Obama. È apparso l’ombra di se stesso. Ha ripetuto le solite cose già sentite. Sempre gli stessi argomenti detti nello stesso modo. Si è difeso senza entusiasmo dagli attacchi pesantissimi di McCain (lo ha accusato di avere rapporti con ex-terroristi e di essere al soldo dei maggiori finanzieri) e non è stato capace di affondare l’avversario quando era il momento. Di fronte alla domanda “La Palin è adatta a fare il vicepresidente?” la risposta è stata “decideranno gli elettori americani” e un breve curriculum vitae di tutte le cose positive fatte dalla governatrice dell’Alaska (senza citare il fatto che sia indagata!). Non ha avuto la stessa cortesia McCain che ha ricordato tutti gli errori di Biden, sminuendone la figura.
Unico argomento in cui Obama ha retto il confronto con McCain è stato sulle energie pulite e sul futuro del paese (giovani generazioni, costo dell’istruzione). Forse il fatto che fosse un argomento nuovo ha ridato un po’ di vitalità al candidato democratico.
Nel complesso comunque dibattito abbastanza noioso, il giornalista non è stato in grado di proporre domande particolarmente interessanti e anche i candidati non si sono sprecati sull’inventiva. Unico fattore interessante la rinascita di McCain che tutti davano per morto e la visione di un Obama forse alla fine di un momentum che dura da oltre un anno. Riuscirà Obama a non perdere il vantaggio accumulato finora?

 
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