Ben venga un'azione attiva e decisa anche delle istituzioni pubbliche locali a
difesa della scuola pubblica.
Se fosse approvata la razionalizzazione delle autonomie scolastiche proposta dal
Governo Berlusconi e in conseguenza ad essa venisse confermata l'ipotesi di
chiudere 35 scuole nel piacentino
allora
sarebbe bene che la cittadinanza tutta si opponesse alle conseguenze negative
che ne deriverebbero, ricadendo in particolare sui bambini e sui genitori oltre
che sugli insegnanti.
La cittadinanza tutta, intesa si come cittadini singoli, ma intesa anche come
associazioni di categoria, sindacati e naturalmente istituzioni pubbliche.
Il nostro territorio vede quotidianamente migliaia di cittadini fare i pendolari
per lavoro e studio verso altre province, altre regioni.
Forse dobbiamo gia' abituare i nostri bambini a questo futuro ?
Impoverire il territorio dei servizi di base lo rende meno attraente anche per
chi deve viverci.
Allora anche le istituzioni pubbliche possono e devono svolgere un ruolo per
preservare un patrimonio di offerta formativa e competenze diffuse sul
territorio a difesa dei diritti e delle opportunita' di futuro dei propri
cittadini, soprattutto quando questi sono i bambini.
E' necessario che innanzitutto dalle scuole, dagli insegnanti, dai
genitori venga uno stop a questo disegno che riduce le potenzialita' del
sistema dell'istruzione pubblica, che sicuramente ha tanti problemi ma e' un
bene prezioso e che garantisce un'istruzione a tutti i cittadini e non soltanto
a chi se la puo' pagare.
Un'istituzione per la quale si dovrebbe avere cura, attenzione e le cui risorse
dovrebbero essere commisurate al grande compito di rimuovere gli ostacoli che
impediscono di fatto l'uguaglianza dei cittadini.
Esprimiamo sostegno a tutte le iniziative dei genitori, degli insegnanti, dei
sindacati che stanno attivandosi per affrontare il problema.
MA BEN VENGA ALLORA
anche un impegno attivo di un ente quale la Provincia di Piacenza che ha tra le
sue competenze il coordinamento e la programmazione dell'offerta formativa e
della rete dei servizi per l'accesso e la frequenza alle istituzioni scolastiche
del territorio provinciale attraverso il Piano annuale Diritto allo studio. Alla
Provincia inoltre compete la programmazione territoriale, l'ottimizzazione delle
risorse ed il coordinamento di azioni strategiche per il successo formativo.
MA BEN VENGA ALLORA
l'azione forte e decisa di una Amministrazione Provinciale che che valuta
l'ipotesi di vedere chiuse 35 scuole come inaccettabile impoverimento della
nostra comunita'.
E che sa tutelare i diritti dei propri cittadini, senza rinunciare alla
valutazione delle ricadute positive/negative che comportano gli adempimenti
legislativi.
Davide Benedetti (Sinistra Democratica)