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Federalismo, Reggi: "No a un nuovo centralismo regionale"

La proposta di federalismo fiscale delineata dal Governo non soddisfa i sindaci del Centro Nord, riuniti a Reggio Emilia, nella storica Sala del Tricolore, per partecipare al seminario di approfondimento sul tema, promosso dall’Anci (Associazione nazionale comuni italiani Emilia Romagna). Come racconta il sito Bologna2000.com, all’incontro, presieduto dal sindaco di Reggio Emilia e vicepresidente nazionale dell’Anci, Graziano Delrio, sono intervenuti fra gli altri il sindaco di Bologna e presidente Anci Emilia Romagna Sergio Cofferati; il sindaco di Lodi e presidente dell’Anci Lombardia Lorenzo Guerini; i sindaci di Piacenza, Roberto Reggi; di Padova, Flavio Zanonato e di Vicenza, Achille Variati.

“E’ emerso – ha detto il sindaco Delrio – un comune sentire da parte dei sindaci del Centro Nord: posizioni e preoccupazioni che rappresenteremo al prossimo Comitato direttivo dell’Anci. Essendo nella sala del Tricolore e indossando tutti la fascia tricolore, siamo convinti che l’Italia sia una e indivisibile, ma siamo tutti d’accordo che ognuno debba fare la sua parte. Noi la nostra parte l’abbiamo fatta e la stiamo facendo anche verso il risanamento dello Stato, e abbiamo il diritto e il dovere, per i nostri cittadini, di chiedere la certezza delle risorse per le funzioni che ci vengono attribuite e che già abbiamo. Il nostro ruolo e la nostra responsabilità su questo tema sono fondamentali, non periferiche. E su questo argomento non ci sono mediazioni possibili. Mi pare che sia una posizione condivisa che l’attuale formulazione della bozza di disegno di legge non sia soddisfacente, e rimane talmente nel vago che le uniche disposizioni approfondite sono quelle che per noi possono rappresentare più un problema che un’opportunità. Avremmo bisogno di più stabilità, di più chiarezza, direi di più serietà nell’affrontare un problema così importante come la corrispondenza tra le esigenze dei cittadini e le risposte della Pubblica amministrazione”.
“Questa bozza di disegno di legge – ha ribadito Delrio alla stampa – è ancora una volta una proclamazione di buone intenzioni. I sindaci, però, debbono rispondere tutti i giorni ai cittadini con i servizi e hanno bisogno di capire con quali risorse lo Stato realizzerà il federalismo. Ad oggi c’è totale indeterminatezza, non stiamo costruendo davvero il federalismo, ma stiamo ragionando su alcune idee. In pratica così non si possono costruire riposte per i cittadini. Inoltre passeranno due anni prima che arrivino i decreti, durante i quali bisognerà aspettare le decisioni dello Stato. Se è vero che le risorse transiteranno dalle Regioni, ancora una volta non si risponde a un principio che è alla base del federalismo fiscale, cioè che le risposte arrivino da coloro che sono più vicini ai bisogni dei cittadini. In tal modo, il rischio è che non solo avremo una finanza derivata dallo Stato, ma anche una finanza derivata dalle Regioni: i Comuni non saranno in grado di organizzare da soli le risposte ai cittadini. Questo è un passo indietro, non un passo avanti”.

Roberto Reggi, sindaco di Piacenza, ha posto una domanda chiave: “Chi paga il debito? Chi lo produce o c’è qualche altro elemento di ripartizione? Questo non è chiaro nel testo che abbiamo visto”. Inoltre “è giusto pretendere un federalismo del territorio, evitando di passare dal centralismo statale al centralismo regionale. Basta finanza derivata da Stato o Regioni, i Comuni sono adulti per erogare i servizi e controllarli direttamente”.

Forti riserve sono state espresse anche dal sindaco di Padova, Flavio Zanonato, in particolare su tempi di realizzazione del progetto di federalismo avanzato dal governo e sulle risorse: “Servono almeno due anni perché il progetto si traduca in legge e potrebbero servirne quasi altrettanti perché si creino i presupposti affinché tale legge trovi applicazione. A conti fatti, ben si comprende che a quell’epoca la legislatura sarà conclusa… Nel frattempo, noi enti locali cosa facciamo? E delle risorse, che dire? Come possiamo parlare di risorse disponibili e da ridistribuire quando, su altri fronti, non si fa che porre vincoli e tagli. Si risponda prima a queste due domande: dove sono le risorse e con quali criteri avviene la loro redistribuzione?”

Achille Variati, sindaco di Vicenza, con altri amministratori del Veneto, ha informato che il primo ottobre un treno di sindaci veneti partirà per portare a Roma le proprie richieste sul federalismo.

 
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