Le ordinanze che il sindaco di Piacenza si appresta ad introdurre nella vita cittadina testimoniano purtroppo la sudditanza politica ed ideologica del PD nei confronti della demagogia securitaria delle destre; legittimano un clima di caccia alle streghe che fomentando odio e paura nella società produce unicamente chiusura, egoismo ed emarginazione.

Nel programma elettorale e nelle linee di mandato dell’amministrazione vigente al capitolo “sicurezza” si parla di INCLUSIONE E MEDIAZIONE DEI CONFLITTI non di mera ed inefficace repressione.

 

Ci domandiamo quindi come si possa praticare l’inclusione sociale nei confronti di figure emarginate e sfruttate schiavisticamente come le prostitute se si arriva addirittura a vietare di chiedere loro informazioni. Anche i volontari laici e religiosi che le assistono sulle strade verranno multati?

80 anni dopo le politiche proibizionistiche americane, considerati i risultati fallimentari, si pensa che vietare la vendita e addirittura il consumo all’aperto di alcolici e bibite in contenitori di vetro dopo le ore 21.00 possa essere di qualche efficacia?

 

Ed ancora il riferimento continuo al “decoro” offeso dal mangiare un panino in una pubblica piazza o l’identificare l’attività di meretricio con “l’abbigliamento succinto” ci riporta ad un’ipocrita mentalità bigotta ben poco utile a contrastare fenomeni di delinquenza e offesa alla sicurezza.

Noi crediamo che i comportamenti non vadano sanzionati in quanto tali, ma vada punito l’eventuale l’effetto negativo, l’errore. Per questo riteniamo sia giusto multare l’abbandono dei rifiuti in strada ad esempio, non il fatto di mangiare assieme come fanno molti migranti che si ritrovano nei giardini o negli spazi pubblici non avendo altra occasione di socialità.

Nei fenomeni di marginalità come la prostituzione è sbagliato colpire le vittime ed attuare politiche che le lasciano ancor più in solitudine.

Nelle scelte di Reggi e del P.D. non vediamo quello spirito originale che ha caratterizzato l’azione politica ed amministrativa in termini di innovazione della nostra città sino ad ora.

Rifondazione Comunista crede che le destre si possano battere non fotocopiandone i programmi.

La sicurezza a Piacenza può essere garantita non con più multe, più manganelli e più solitudine, bensì con più mediatori di conflitti e culturali nelle strade, con più cittadinanza attiva e socialità, con il sostegno alla ricerca sociale e con una vera lotta alla grande criminalità organizzata che pare essere da noi invisibile.

Per tali ragioni ci opporremo a misure inefficaci e demagogiche e invitiamo la società civile e la Piacenza che ragiona con cuore e cervello anziché con la pancia a dare segnali di civiltà.

 

Roberto Montanari segretario prov.le PRC

Elena Anelli segretaria cittadina PRC

Carlo Pallavicini capogruppo PRC in Comune di Piacenza