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Rifondazione: mobilitazione per la difesa della scuola pubblica

COMUNICATO STAMPA SUL PRIMO GIORNO DI SCUOLA “CONTRORIFORMATA” E CONTESTATA DA GENITORI ED INSEGNANTI.

Piacenza, 16 settembre 2008

Il partito della Rifondazione Comunista condivide le preoccupazioni e le proteste dei genitori e degli insegnanti che ieri  (15/09) hanno manifestato contro la riforma della ministra Gelmini che col decreto legge del 1 Settembre assesta un ulteriore colpo del governo alla scuola italiana estendendo la politica dei tagli indiscriminati inaugurata con la nuova finanziaria ed imponendo modelli regressivi nel settore dell’istruzione elementare e media, un modello internazionale per attenzione pedagogica e risultati formativi.
Nelle elementari infatti si prevede una riduzione dell’orario di lezione  a sole 24 ore settimanali, la reintroduzione del maestro unico ed una situazione di fatto che emargina e colpisce il tempo pieno, una delle più avanzate conquiste pedagogiche e didattiche del nostro paese.
Ad una scuola educativa e formativa che accompagnava bambine e bambini  nell’arco di tutta la giornata, fondamentale aiuto per tanti genitori, il Governo sostituisce un sistema selettivo e funzionale ad ulteriori disuguaglianze sociali.
Il decreto determinerà un arretramento qualitativo del sistema scolastico, privando la scuola pubblica statale del contributo di tanti insegnanti specializzati, tagliando importanti servizi come la mensa e la frequenza pomeridiana, riducendo brutalmente le ore di sostegno.
Chi sostiene che tali servizi verranno coperti dai Comuni, dice una falsità perché non tutte le amministrazioni locali saranno in grado di coprire tali costi.
Si apre quindi la strada a possibili forme di “parcheggio” per bambini con un basso livello di assistenza  e nessun valore educativo.
L’attacco agli insegnanti meridionali, il ripristino del voto di condotta e del grembiulino non sono stati altro che un polverone per coprire un progetto più ampio di dismissione del sistema scolastico pubblico statale.
Si fa sempre più palese il vero obiettivo: la riduzione di docenti della scuola pubblica statale attraverso l’aumento degli alunni per classe e la svendita dell’istruzione al mercato per ottenere cospicui risparmi utili al sostegno delle politiche demagogiche del governo Berlusconi.
Per contrastare questo disegno è necessario sviluppare la più ampia mobilitazione che coinvolga accanto al personale della scuola, studenti, genitori, associazioni, sindacati, forze politiche della sinistra e tutti coloro che hanno a cuore  la funzione che la Costituzione assegna alla scuola pubblica.
Il P.R.C.  si impegna a sostenere tutte le forme di mobilitazione per costruire un grande movimento di opposizione che imponga al governo il ritiro di questi provvedimenti.

Roberto Montanari
Segretario prov.le P.R.C.
 

 
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