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Privati negli asili: no di Rifondazione. Patto di stabilità, la protesta dei comuni

Rifondazione Comunista rigetta nettamente il progetto della giunta comunale di aprire all'ingresso dei privati nella gestione degli asili comunali, formulato nel corso della tre giorni di "ritiro" a Morfasso. Lo fa con un comunicato sottoscritto dal segretario provinciale Roberto Montanari, dalla coordinatrice cittadina Elena Anelli e dal consigliere comunale Carlo Pallavicini. Ecco il testo della nota.

Non disconosciamo l’impegno positivo dell’amministrazione comunale, ribadita anche nel ritiro di Rabbini di Morfasso, nel sostenere le politiche sociali ed assistenziali, ma non condividiamo per niente il modo con cui si procede in un’esternalizzazione come quella dell’asilo “il girotondo” di via Farnesiana che si configura di fatto anche come un’alienazione di lungo periodo del patrimonio comunale.
Di certo la finanziaria liberista del governo Berlusconi rende ancor più difficile agli enti locali il gestire servizi pubblici ed assumere direttamente il personale necessario a tale scopo, sbaglia però il comune a scegliere di affidare la gestione delle strutture ai privati in cambio della manutenzione rinunciando in tal modo alla loro disponibilità.
Quali garanzie esistono infatti che i privati continuino ad offrire le prestazioni socio-assistenziali agli stessi standard di qualità oggi erogati rispettando il diritto all’accesso senza aggravi economici per le famiglie? (o dopo avergli concesso le strutture il comune dovrà anche integrare le rette?).
Occorre ragionare su strategie che consentano ai comuni ed agli enti di mantenere in capo al pubblico sia la gestione dei servizi che il personale ad esso dedicato contrastando in tal modo quella precarizzazione del mercato del lavoro che finisce per deprimere anche un’offerta di qualità.
L’esperienza del comune di Piacenza insegna che nel servizio pubblico il personale può maturare professionalità di elevato livello fortemente apprezzate dall’utenza, mentre nel settore privato si scaricano sulla volontà degli operatori gli oneri di una buona formazione.
Rifondazione Comunista invita pertanto la coalizione a condividere le scelte che riguardano il futuro dei servizi pubblici evitando accelerazioni e fughe in avanti.

Consulto fra comuni a Reggio Emilia sul nuovo Patto di stabilità che penalizza anche Piacenza

Il Patto di Stabilità 2009-2011 provocherà per i Comuni – come preannunciato da analisti, amministratori pubblici e autorevoli quotidiani politico-economici – effetti gravissimi e per molti di loro, fra questi paradossalmente anche i più virtuosi, la probabile fuoriuscita dal Patto stesso. Le trattative avviate dall’Anci con il Governo non hanno prodotto ad ora i risultati sperati. In vista dell’incontro fra Associazione dei comuni italiani e Governo, previsto per mercoledì 10 settembre, è utile e importante sottoporre al Governo una nuova serie di proposte emendative, concordate con l’Anci, che potrebbero consentire alle Amministrazioni locali di rendere se non accettabile, almeno più sopportabile la Manovra finanziaria.

Per questo ieri nella sala Rossa del Municipio di Reggio Emilia si è tenuto un incontro fra sindaci e amministratori comunali italiani, presente anche l'assessore comunale Paola De Micheli, al fine di discutere e concordare le azioni da intraprendere. A tale proposito, è stata discussa una prima bozza di proposte elaborata dall’Amministrazione comunale di Reggio Emilia per chiedere che nel nuovo patto non siano conteggiate le entrare straordinarie e non ripetitive del 2007 e le spese che hanno fatto e faranno seguito a tali entrate. Se l'emendamento non dovesse passare, i comuni meno indebitati secondo i fautori dell'emendamento risulterebbero i più penalizzati dal nuovo meccanismo di calcolo.

 

 

 
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