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Maestro unico, Gelmini "bocciata" dai sindacati

Cinque in condotta, quattro in pedagogia e addirittura tre in italiano. Sono i voti che Cgil scuola e Cisl scuola affibbiano alla ministra dell'Istruzione Maria Stella Gelmini, per la volontà di reintrodurre per decreto il maestro unico nella scuola elementare. Con una conferenza stampa alla Camera del Lavoro, Raffaella Morsia e Marina Molinari hanno spiegato tutta la loro contrarietà al disegno di riforma della scuola propugnato dal governo. "La Gelmini - hanno sostenuto si merita 5 in condotta per il metodo che sta utilizzando. Non si può riformare la scuola per decreto, attraverso uno strumento che di fatto esautora il ruolo del parlamento, non consente la discussione e andrebbe usato solo per provvedimenti di urgenza. In pedagogia il voto è 4 perchè con il maestro unico si va verso un vero e proprio ritorno al passato, ad un'idea di scuola che non corrisponde all'articolazione della nostra società, che non fa i conti con gli alunni stranieri, con i poartatori di handicap. Il riferimento pedagogico del ministro non è altro che il suo collega Tremonti. Infine si merita un 3 in italiano visto che è riuscita a sbagliare un congiuntivo nel testo del decreto, come è stato fatto notare dalla stampa".

Protesta dei pensionati

Volantinaggio di protesta, organizzato da Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp in via XX Settembre, contro la nuova Finanziaria del Governo Berlusconi. "Non risolve i problemi del Paese - dicono Franco Sdraiati (Spi), Aldo Sckokai (Cisl) e Daniele Libè (Uilp) -: non viene garantito il recupero del potere d'acquisto delle pensioni e dei salari, il fondo per la non autosufficienza è scomparso. Chiediamo l'organizzazione di una grande mobilitazione di protesta a livello nazionale".

"La nostra mobilitazione prosegue - afferma Franco Sdraiati -, perchè l'estate è ormai finita e nessuno parla più dei pensionati, nonostante i beni al consumo siano aumentati del 6%, l'inflazione ha superato il 4%  e si parla solo di un adeguamento dell'1,7% lordo delle pensioni, oltre all'inserimento della carta dei poveri. Noi chiediamo il rispetto degli accordi precedenti, con la reintroduzione del fondo nazionale per la non autosufficienza previsto dal Governo Prodi. Saremo protgonisti, in ottobre di manifestazioni regionali e nazionali".

"Nelle prossime settimane proporremo ai nostri organismi dirigenti - dice Daniele Libè - di farsi promotori di una richiesta che parte proprio dai pensionati piacentini: organizzare una grande mobilitazione nazionale di protesta, coinvolgendo anche le confederazioni. Chiediamo anche un maggior controllo fiscale: l'evasione è tornata".

"Il Governo Prodi, seppur mettendo a disposizione pochi euro - conclude Aldo Sckokai - aveva istituito il fondo nazionale per la non autosufficienza. Ora non esiste più: ne chiediamo la reintroduzione. I fondi staniati per questo scopo a livello regional non bastano ad aiutare le famiglie".

 

 
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