Una Regione-comunità, coesa e capace di guardare con coraggio ai cambiamenti. Una Regione che investe nella società della conoscenza, puntando sui giovani, per creare un nuovo equilibrio tra ambiente e sviluppo”. E’ l’auspicio espresso dal presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani al convegno “Una Regione attraente: verso il Piano Territoriale Regionale”, l’incontro che la Regione ha promosso nella sede di Piacenza del Politecnico con l’obiettivo di raccogliere indicazioni sulla proposta di Piano Territoriale Regionale.
Il sindaco Roberto Reggi è intervenuto andando diritto al cuore delle questioni che interessano di più Piacenza. "Il lavoro della Regione in questi anni è stato in parte inquinato dallo sterile dibattito sintetizzabile con lo slogan policentrismo sì o policentrismo no. Credo che questo approccio vada superato attraverso l'affermazione del principio che ogni territorio, anche quelli periferici come il nostro, debba saper valorizzare le eccellenze e le proprie peculiarità. In questo senso ci sentiamo pronti a cogliere le sfide della Regione. Innanzitutto quella della razionalizzazione delle risorse, attraverso la loro messa in rete. Pensiamo che vada rivista ad esempio la gestione delle committenze, che si debbano accorpare agenzie di servizi pubblici locali e di programmazione, mantenendo come livello di controllo ideale quello provinciale. In questi anni Piacenza ha puntato su alcune precise direttrici di sviluppo. Per la logistica occorre completare l'opera avviata intorno al polo logistico, realizzando quelle infrastrutture e quei collegamenti ferroviari indispensabili per spostare le merci dalla gomma al ferro. Nel polo vanno poi delocalizzati gli stabilimenti militari e offerta una risposta all'esigenza di Rfi di creare un deposito di treni. Altro tema cruciale è quello dell'Energia accoppiata alla Meccanica: è un connubio peculiare del nostro territorio che va maggiormente incentivato. Ci stiamo orientando verso le energie rinnovabili: da noi ci sono le risorse e i laboratori in grado di lavorare sul trasferimento tecnologico della ricerca alle imprese. La nostra città è l'unica che possiede dentro al proprio centro storico 1,5 milioni di metri quadrati di aree da dismettere; siamo gli unici sull'asse della via Francigena con un sistema fluviale a ridosso della città. Si tratta di tre elementi da valorizzare per aumentare la nostra attrattività anche turistica: gli esempi di altre città virtuose, come dimostra il lavoro fatto dall'amministrazione di Trento sul lungoadige, non mancano. Infine altro tema fondamentale è quello della rigenerazione ambientale di aria e acqua per incrementare la nostra qualità della vita, con i parchi e il sistema di mobilità sostenibile. Per perseguire questi obiettivi c'è bisogno di intercettare risorse dell'Europa, dello Stato e dell'aiuto da parte della Regione; con una vera armonizzazione di tutti i livelli di porgrammazione territoriale, mediante accordi concreti".
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