La commissione comunale per le aree militari chiamata ad un bilancio della propria attività dalla sua costituzione nel febbraio 2008. Il presidente Gianni D'Amo (città comune) ha illustrato un ordine del giorno, preceduto da un riassunto del lavoro sin qui svolto, che racchiude alcune linee di indirizzo per il futuro utilizzo delle aree militari, una sorta di cornice entro la quale inquadrare la maxioperazione della delocalizzazione degli stabilimenti militari e la valorizzazione delle superifici lasciate libere. D'Amo ha sottolineato i punti qualificanti del documento:
- il trasferimento degli stabilimenti militari avvenga senza ulteriore consumo di territorio
- la costruzione del nuovo polo industriale militare comporti il trasferimento di quote importanti delle merci dal trasporto su gomma a quello su ferro
- l'attrazione di finanziamenti adeguati, per sostenere l'operazione delocalizzazione, da enti sovraordinati a livello europeo, nazionale, regionale, provinciale
- le aree militari siano un'occasione per compiere una "ricucitura" della città per conferirle un asetto unitario, con particolare riferimento ad alcune direttrici di sviluppo (uno sviluppo integrato con il mondo universitario e quello formativo, che tenga conto delle esigenze abitative della città ricorrendo a quote di ediliza popolare agevolata, che persegua il rilancio del centro storico).
Il voto avverrà nella prossima seduta a settembre, ma segnali di condivisione sono arrivati in maniera trasversale alle forze politiche.
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