Direzione nazionale del Pd, legittimo impedimento e caso Ruby, è stata una discussione a tutto tondo quella che ha caratterizzato l'incontro tra la consigliera regionale del Partito Democratico, Roberta Mori, ed alcune rappresentanti piacentine del partito, in vista della costituzione della conferenza permanente delle Donne Democratiche dell'Emilia Romagna. Iniziativa che precede l'assemblea costitutiva della Conferenza Permanente Donne Democratiche dell’Emilia Romagna si terrà a Parma il prossimo 22 gennaio 2011 presso la Sala Aurea della Camera di Commercio di Parma (via Verdi 2) dalle ore 10 alle ore 16, e allo stesso tempo prepara la costituzione della conferenza provinciale, prevista per la fine di gennaio o l'inizio di febbraio, come ha assicurato Rita Piva, dell'esecutivo del Pd piacentino.

L'incontro non ha potuto prescindere dal caso Ruby, argomento del giorno. "E' proprio di questo che si vuole parlare all'interno della conferenza permanente - dice la consigliera Mori - è necessario fissare dei paletti per quanto riguarda la condizione femmile. Diciamo no al femminismo di maniera, perchè non ci appartiene più, ma dall'altro lato non è possibile nascondere il disagio generale per come viene percepita in Italia la figura della donna: presentata come sola immagine, strumento di piacere e oggetto da possedere, fino a diventare vittima di violenza".

Ma a soffrire di problemi di immagine sembra essere lo stesso Pd, presentato, sulla scorta dell'ultima direzione, come un partito sull'orlo della crisi di nervi. "In realtà - dice Mori, che fa parte della direzione - il Pd può contare su un segretario e su un programma molto solido, e deciso soprattutto per quanto riguarda la promozione delle nuove generazioni. Certo ci sono delle criticità che possono però servire ad arricchire la linea: la relazione di Bersani ha visto ieri solo due astenuti e due contrari, che si sono espressi così perchè non condividevano l'idea che il voto corrispondesse ad una sorta di "conta". C'è però una rappresentazione all'esterno del Pd come un partito allo sfascio e questo contribuisce non poco a mantenere in fibrillazione gli animi. Davanti ad una maggioranza che si è spaccata, con una componente che è uscita, il Parlamento che è fermo perchè si cerca di arrivare ad una quadra, bene fa il segretario Bersani a richiamare al senso di responsabilità nel non farsi travolgere in sollecitazioni continue".