Nuova puntata del diario pendolare del nostro corrispondente Massimiliano Max Davoli, che ci racconta le sue (dis)avventure sui binari.
Questa mattina, non ho raggiunto la stazione ferroviaria di Piacenza in orario utile per salire sul reg. delle h.7:54, per due motivi:
1) mi sono alzato più tardi del solito; 2) grazie alla geniale decisione della giunta comununale di Piacenza, i posti auto più vicini alla stazione stessa sono stati messi a pagamento (6 EURO AL GIORNO!!!!) , per cui ho trovato parcheggio ad un km di distanza. N.B. i posti a pagamento ,naturalmente, sono sempre assolutamente "liberi", prima o poi a palazzo Mercanti capiranno che sarebbe utile eliminare quelle "righe blu"..... ma chiediamo troppo!!!!! Ad aggravare l'inizio della giornata, ci si è messa ovviamente anche Trenitalia con i suoi consueti ritardi e con la disinformazione cronica: faccio riferimento al treno EScity delle h.8:24, che è indicato sul tabellone con ritardo +15'. Come spesso capita, decido di scrivere l'ennesima puntata del "diario pendolare" mettendomi
in paziente attesa di ulteriori sviluppi. Alle 8.30 circa, viene diffuso la comunicazione che il "nostro" Frecciabianca arriverà con 20'di ritardo diversamente da quanto già annunciato. Le smorfie di delusione sul volto dei pendolari diretti a MIlano durano pochi minuti perchè alle 8:33 il treno viene annunciato in arrivo sul binario 3. Ci precipitiamo sul marciapiede corrispondente, ma ecco (puntuale) la beffa quotidiana: il treno è arrivato alle 8:40 circa ed è rimasto
inspiegabilmente fermo per 4 minuti, "rispettando" così precisamente i 20'di ritardo di cui sopra. Siamo in balia della disorganizzazione più totale; nel giro di pochi minuti dobbiamo prendere una decisione basandoci su "informazioni" discordanti tra loro; sarebbe più facile viaggiare bendati e con le orecchie tappate! Il treno è arrivato a Rogoredo mantenendo inalterati i 20’ di ritardo… Anche oggi ho raggiunto l'ufficio in "mostruoso" ritardo; nessun collega mi crede più quando fornisco le "solite" motivazioni sulle cause della mia “assenza” . Grazie ancora di cuore a Trenitalia!!
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