Ci sarebbe addirittura la camorra dietro alla possibile combine del match di serie B tra Albinoleffe e Piacenza. È quanto riportato oggi su “Il Fatto quotidiano” (leggi qui l'articolo). Secondo quanto scrive il giornalista Antonio Massari la Procura Antimafia di Napoli starebbe indagando sul campionato di serie B e il sospetto di un accordo tra AlbinoLeffe e Piacenzadello scorso 20 dicembre a Bergamo (3 a 3 il risultato finale) potrebbe essere più che fondato.
Prima della partita ci furono numerose puntate sul pareggio: questa anomalia costrinse a chiudere le scommesse. Una società non sospese però le giocate, e numerose puntate della ricevitoria furono proprio sul pareggio con molti gol. Ora l’antimafia di Napoli ipotizza la mani della camorra sulla gestione della società di scommesse, almeno in alcune filiali di Castellamare di Stabia; a controllare la società sarebbe un uomo del clan d'Alessandro, esponente di spicco della criminalità organizzata già negli anni Ottanta.
L'Albinoleffe: "Nessun coinvolgimento nella vicenda"
L'Albinoleffe ribadisce "la totale estraneità" alla vicenda riportata dal "Fatto Quotidiano" e si dichiara pronta a mettersi a disposizione dell'autorità competente. Lo fa attraverso un comunicato stampa diramato nel pomeriggio nel quale sottolinea di aver sempre agito seguendo tutte le normative e rispettando i principi di lealtà e correttezza.
Questo il comunicato:
In riferimento al contenuto dell'articolo de "Il Fatto Quotidiano" di oggi mercoledì 12 gennaio, l'U.C. AlbinoLeffe ribadisce la totale estraneità dei propri tesserati ai fatti a cui si fa riferimento il giornalista Antonio Massari.
La società seriana esclude qualsiasi coinvolgimento nella vicenda, in quanto società che da sempre agisce in ottemperanza e conformità di tutte le normative della giustizia ordinaria e sportiva, considerando il principio di legalità colonna portante del proprio modo di lavorare.
L'U.C. AlbinoLeffe si mette a disposizione dell'autorità preposta in qualità di parte lesa nella vicenda in questione.
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