25 scatti per testimoniare, ad un anno esatto dal terremoto che sconvolse Haiti, non solo la tragedia causata dal sisma, ma anche la volontà di un popolo che non si è lasciato sconfiggere dalla sofferenza.
E' la mostra "Haiti a dodici mesi dal terremoto:un anno di vita", che raccoglie le fotografie realizzate dalla giornalista piacentina Claudia Giampietri, impegnata ad Haiti insieme alla Caritas austriaca: la rassegna, allestita grazie alla collaborazione fra la Provincia di Piacenza e le associazioni "A gonfie vele" e Avsi (associazione volontari per il servizio internazionale), sarà visitabile fino al 23 gennaio (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19) nell'atrio del palazzo della Provincia in via Garibaldi.
"Un'iniziativa per non dimenticare quanto avvenuto un anno fa ad Haiti - ha spiegato il presidente della provincia Massimo Trespidi - con le sue foto Claudia Giampietri ha voluto rendere conto delle dimensioni della tragedia e insieme della grande dignità e forza con cui il popolo sta affrontando tutte le difficoltà"
Alla mostra è legato l'incontro che la Provincia ha organizzato per il prossimo 21 gennaio alle ore 18 con la pediatra Clotilde Manzoni, presente ad Haiti, che racconterà il lavoro svolto insieme alle associazioni di volontariato.
Iniziative che sottolineano l'impegno dell'ente di via Garibaldi nei confronti della popolazione haitiana: l'anno scorso, ha ricordato Trespidi, ciascun componente della giunta ha adottato un bambino dell'isola, ed è stato donato un contributo alla Caritas per portare aiuti sul territorio.
Soddisfazione hanno espresso anche i rappresentanti delle associazioni coinvolte, Giuliana Rapacioli (A Gonfie Vele) e Giampiero Scarabelli (Avsi): "Vogliamo offrire una testimonianza diretta di come anche da una situazione drammatica possa nascere qualcosa di positivo grazie alla volontà di un popolo e di quanti lo stanno aiutando".
"Da molte parti vi è una lettura negativa del processo di ricostruzione in atto ad Haiti - ha raccontato l'autrice delle foto Claudia Giampietri, intervenuta telefonicamente alla presentazione della mostra - sicuramente tanto lavoro è ancora da svolgere, ma altrettanto è stato fatto e proseguirà grazie alle associazioni e ai volontari impegnati”.
“Serviranno ancora tra i cinque e i dieci anni per vedere una ricostruzione, si sta cercando di operare al meglio, tenendo conto di tutte le difficoltà, fra cui quella di coordinare tutti gli aiuti”
La mostra, che debutta a Piacenza, toccherà poi diverse città in Italia e in Europa.