Esito quasi a sorpresa ieri all'assemblea cittadina del Partito Democratico che ha eletto il coordinatore cittadino: Giorgio Cisini, sostenuto dal sindaco Roberto Reggi e da gran parte dell'attuale gruppo dirigente, l'ha spuntata per un solo voto sull'outsider Claudio Ferrari. Su 60 votanti 28 hanno preferito Cisini, 27 Ferrari, 5 shede bianche e due assenti. Una prova di forza da molti giudicata inopportuna per il Pd, atteso da importanti appuntamenti, a partire dalle elezioni politche di aprile.
E all'indomani della sfida, Claudio Ferrari critica le modalità del voto: "Questa consultazione e' arrivata troppo presto solamente i delegati di circoscrizione sono stati eletti la settimana prima e non si poteva certo organizzare una 'campagna elettorale' nel giro di pochi giorni. Devono essere messe in atto delle metodologie piu'
partecipate" in funzione di "un partito che, se si vuole definire nuovo, deve anche comportarsi come tale". Ma e' il senso della competizione che Ferrari vuole rilanciare, come 'motore' del Pd: "Abbiamo perso il senso della competizione o c'e' candidatura unitaria o sembra che si allevino delle serpi in seno al partito". Dopo la sconfitta, anche se per un solo voto, Ferrari si dice comunque soddisfatto per "le buone capacita' politiche di Cisini" anche se obietta all'assemblea che lo ha eletto "il non aver votato per scelte personali ma dopo essere stati influenzati da terzi".
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