Della partita con il Varese rimane una vittoria che mancava da oltre due mesi, dal 4-1 al Vicenza del 6 novembre dell'anno passato. Tre punti pesanti, che permettono ai biancorossi di girare a quota 21 davanti a quattro squadre insieme al Sassuolo. L'anno scorso il Piace di Ficcadenti aveva chiuso a quota 20, uno in meno, a tre lunghezze dal quartultimo posto e a cinque dalla salvezza. Va decisamente meglio quest'anno, con la quota salvezza ad un solo punto e dieci squadre racchiuse in soli sei punti.
Rimane un girone di andata di luci ed ombre, che sconta pesantemente un avvio di campionato a dir poco catastrofico. Risollevatasi in modo fin troppo veloce da una situazione quasi disperata, la squadra di Madonna è ricaduta in un periodo negativo prima della sosta natalizia, dopo aver illuso la tifoseria. Un Piace capace di vincere e perdere con chiunque, l'abbiamo detto più volte. Capace di grandi cose, soprattutto in attacco, come delle più sciagurate nefandezze, soprattutto in difesa. L'anno nuovo è iniziato nel migliore dei modi, ora è necessaria una conferma.
Rimane una prova di carattere contro un Varese che forse aveva spaventato più del lecito. D'accordo, i lombardi erano privi delle loro armi migliori in attacco, Neto e quel Cellini dato in partenza, ma va detto che altre squadre, prima tra tutte il Novara, hanno fatto un'altra impressione al Garilli. Merito del Piace, certamente, che non ha sbagliato l'approccio alla gara nonostante la classifica deficitaria, le fastidiose voci di mercato e le numerose assenze in difesa. Buon primo tempo dei biancorossi, e grande finale di gara, in cui si è approfittato da squadra matura delle difficoltà di un avversario ridotto in dieci dall'espulsione di Buzzegoli. Vittoria di testa e di cuore, quindi.
Rimane l'esordio positivo del giovane ghanese Isaac Cofie, catapultato in campo dopo sei mesi di lontananza dal ritmo gara e a pochi giorni dal suo arrivo in biancorosso, al posto di quel Catinali considerato a ragione l'uomo chiave del centrocampo biancorosso. Ne è uscita una prova davvero maiuscola, fatta di sostanza, continuità e anche qualche bello spunto. Un'autentica sorpresa, e buona notizia per Madonna che potrà contare su una risorsa importante in un settore dove non c'è mai stata una grande abbondanza. Una scelta, quella del Mindo, coraggiosa e vincente, e che rappresenta una bocciatura per Volpi, costretto in panchina nonostante le tante assenze.
Rimane l'undicesima perla di bomber Cacia, con il risvolto amaro del rischio che l'ennesima prodezza dell'attaccante calabrese intensifichi l'interesse di chi (Genoa e Bologna, sembra) ha messo gli occhi su di lui. Certo la partenza di Daniele sarebbe un brutto colpo per una squadra ancora stra-coinvolta nella lotta per non retrocedere, e potrebbe essere presa in condizione solo come operazione strettamente funzionale a garantire la sostenibilità finanziaria alla società almeno fino a fine stagione. Rimane la prova autoritaria di Bini, impeccabile al centro della difesa dopo uno scorcio di campionato da brividi. Altre due o tre partite di questo livello e finalmente si capirà perché chi si è succeduto sulla panchina biancorossa negli ultimi anni lo ha sempre tenuto in debita considerazione.
Rimane un'altra partita al Garilli per iniziare alla grande il girone di ritorno, contro quel Modena che all'andata aveva beffato i biancorossi nel finale dopo una partita controllata bene. Un'occasione più unica che cara per agganciare i cugini a quota 24 e fare un notevole balzo in classifica. E per guardare al futuro con un minimo di affanno in meno, giocando con una serenità che potrebbe rivelarsi decisiva per esprimere fino in fondo le qualità, notevoli, della squadra.
(foto www.piacenzacalcio.it)