Italia dei Valori Piacenza esprime vicinanza alla FIOM
Comunicato stampa di Italia dei Valori
Gli accordi che la Fiat sta facendo passare in questi giorni, a Mirafiori ma anche a Pomigliano, violano la Costituzione repubblicana e per questo sono inaccettabili e irricevibili.
L’art. 40 della Costituzione afferma che lo sciopero è “un diritto individuale ad esercizio collettivo”. Significa che la decisione di scioperare o meno è una decisione individuale che ogni lavoratore deve poter prendere in piena e assoluta libertà. L’intesa di Mirafiori, che obbliga ogni dipendente a firmare un accordo in cui si impegna a non scioperare contro l’accordo stesso o contro qualche sua parte, viola la Costituzione.
L’art. 39 della Costituzione assicura sia la libertà sindacale che la rappresentatività delle varie organizzazioni sindacali “in proporzione dei loro iscritti”. A Mirafiori, invece, d’ora in poi non ci saranno più rappresentanze sindacali liberamente elette dai lavoratori ma “nominate” dai sindacati che firmano gli accordi. Siccome da che mondo è mondo gli accordi si firmano in due, sarà l’azienda a decidere chi può avere rappresentanza sindacale e poco male se si arriva al paradosso per cui il sindacato con la rappresentanza più numerosa finisce fuori dalla porta.
Così, oltretutto, si sostituirà alla elezione diretta e democratica una burocrazia sindacale nominata dall’esterno che nel medio e lungo periodo finirà per avere costi sull’azienda e ne indebolirà anche l’autonomia, perché sarà vincolata agli apparati sindacali. Sarà un bel danno per tutti, anche per la democrazia italiana di cui l’autonomia del sindacato è stata un pilastro. Oggi Maurizio Landini e la Fiom combattono contro l’instaurazione di un regime e noi dell’Idv combatteremo questa battaglia con loro. Al Senato Idv ha già presentato una legge sulla rappresentanza sindacale e sulla democrazia che chiede la piena applicazione dell’art. 39 della Costituzione, proprio uno di quelli che l’accordo di Mirafiori vorrebbe stracciare una volta per tutte.
Cgil: "I diritti non si barattono: solidarietà alla Fiom e ai lavoratori Fiat
Comunicato stampa a firma della segreteria Flc-Cgil
Dopo Pomigliano, un nuovo accordo senza la firma della Fiom per Mirafiori.
Gli accordi separati alla FIAT sono un attacco alla democrazia sui posti di lavoro e peggiorano nettamente le condizioni dei lavoratori. Essi sono una evidente violazione dei principi e dei valori della nostra Costituzione.
La cancellazione dei sindacati che non firmano l'accordo, l'impossibilità che abbiano una rappresentanza aziendale, la loro abrogazione di fatto, rappresentano l’ annientamento di un diritto costituzionale inalienabile. Non possono essere le imprese a decidere a quale sindacato un lavoratore possa aderire e la FIOM non potrà mai essere cancellata perché è il sindacato più rappresentativo..
L'assenza di una democrazia partecipata che permette la pratica degli accordi separati, l'attacco allo Statuto dei lavoratori, la derogabilità dei contratti nazionali e il blocco della contrattazione collettiva ad ogni livello sono problemi che accomunano e uniscono i lavoratori pubblici e privati
Si abolisce il contratto nazionale di lavoro per imporre l’individualizzazione dei rapporti di lavoro. È la stessa logica imposta dal Governo nei settori pubblici con la sospensione dei contratti nazionali e il divieto di poter rinnovare le RSU.
Il Governo e Marchionne vogliono cancellare lo Statuto dei diritti dei lavoratori perché, come argomentato anche da esponenti autorevoli della Confindustria, per stare nella competizione globale i lavoratori debbono rassegnarsi a lavorare di più e in condizioni peggiori.
Non si può far passare per modernità il ritorno agli anni cinquanta con la distruzione sistematica della dignità e della soggettività del lavoro. Saranno soprattutto i giovani a dover subire l’umiliazione di una condizione fatta di mortificazione della propria dignità e delle proprie competenze.
Le lotte degli studenti, dei ricercatori e dei precari hanno dato voce alla condizione disperata di una intera generazione che vede spezzato il rapporto con il presente e il futuro. Occorre unificare e allargare la mobilitazione attraverso una azione confederale che non lasci sola la FIOM nel condurre una battaglia che riguarda la difesa della civiltà del lavoro.
Servono sicuramente regole sulla democrazia e sulla rappresentanza ma il primo atto concreto deve essere una intesa per rinnovare le RSU nei settori pubblici.
A Pomigliano e poi a Mirafiori si chiamano i lavoratori a votare sotto ricatto l’accordo separato, mentre ai lavoratori pubblici viene negato l’esercizio di un voto democratico.