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L'opposizione replica a Trespidi a tavola: "Sotto il coperchio niente"

Il centrosinistra in Provincia, nell’incontro di ieri sera alla trattoria dell'Angelo a Piacenza, in occasione dell’Oday ha ribadito come, ad un anno e mezzo dal suo insediamento, l’amministrazione Trespidi abbia oramai chiarito il suo stile, si legge nel comunicato diffuso dalla minoranza al completo. "Grandi ribollite, ma sotto il coperchio niente - dicono i consiglieri dell'opposizione di centro sinistra -. Si inaugura, si parla, si brinda, ma non si parla di progetti. Del famoso libretto rosso quante cose sono state realizzate? E, di quelle inaugurate, quante sono quelle dell’amministrazione di centrodestra? Visto che il presidente continua a rinviare i conti con le sue promesse a vuoto e gli impegni non mantenuti, al centrosinistra spetta il compito di ripristinare  l’ordine delle pietanze propinate dall’amministrazione di Centrodestra nel Menu 2009/2010". (riportato qui sotto)

MARATONA DI SALUMI con BOCCONCINI DI LATTE “FUORI QUOTA ALLA MALOBERTI”. 
(a causa dell’alto costo di questi ultimi sotto inchiesta per truffa e concorrenza sleale ai danni degli altri agricoltori) si consiglia di segnalare l’ordinazione e scaricarla per il pagamento sul c/c intestato a “LEGA NORD – SCIUR BOSSI UMMERTO detto DONATO.

PISAREI ALLA “CARRARMATO ROSY”
Dal gusto lievemente urticante, vanno consumati in compagnia, se possibile in pieno sole, a piccole dosi e belli Allegri. Chi si rifiuta di ordinarli e sgarra è “fuori”, come da ricetta originale della Rosy, detta “il trattore di Vimercate”.

TORTELLI  RIPIENI “ALLA TOMMY”
Nascono dalla collaborazione tra Chef Tommy e Chef Max del ristorante “Il presidente non fa mai niente”. Il ripieno è a cura di Chef Max che, con la sua impareggiabile e collaudatissima tecnica insuffla un delicato aroma di aria fritta in una sfoglia sottile sottile. Sono impalpabili, insapori e inodori. Da qui vengono anche indicati come “Tortelli alla Truffault”.

APPROFITEROLES DEL PONTE, detto anche “ALLA BURSI”
L’origine del piatto si deve ad un famoso assessore uso ad approfiterolarsi di tutte le opere e i ponti realizzati dalla precedente Giunta. Dal sapore amarognolo e speziato spesso sono venduti in una curiosa confezione a forma di calza.

La ricostruzione dell'anno e mezzo della giunta Trespidi

Il 29 giugno 2009 si insedia il primo consiglio provinciale dell’amministrazione Trespidi. Massimiliano Dosi, 16 anni di militanza nel Carroccio, viene scartato come presidente del Consiglio e la nomina viene affidata a Roberto Pasquali, in quota Lega da circa un mese, fino ad aprile consigliere provinciale del Pdl. “Appoggiamo pienamente la figura di Roberto Pasquali, come una persona super partes” è la dichiarazione di Luigi Francesconi, Pdl, suo collega fino a qualche giorno prima, oggi gruppo misto, in quota futura Udc. “Ringrazio le persone che mi hanno permesso di essere in questa aula per la terza volta consecutiva. Mi scuseranno tutti, ma per oggi termino qui e lascio l'aula". Dichiara Dosi prima di uscire sbattendo la porta.  "Ci sarà il tempo e il modo di analizzare la sua posizione" risponde, da preveggente, il vicepresidente leghista Maurizio Parma.
Il presidente Trespidi tiene a sé 9 deleghe: personale e organizzazione, affari istituzionali, sanità, università e ricerca, famiglia, giovani, Expo2015, rapporti coi sindaci ed enti locali, rapporti coi pendolari. In quota Lega, nella Giunta, gli assessori all’Ambiente Davide Allegri e all’Agricoltura Filippo Pozzi. Per Massimiliano Dosi la nomina di capogruppo della Lega in Consiglio e di presidente della Commissione Sviluppo.
Tra i consiglieri di maggioranza Brunetto Ferrari, nei banchi dell’Udc, prima Lega. “Voglio mantenere l'autonomia che mi ha contraddistinto, rimanendo fedele all'UDC" dichiara il giorno dell’insediamento. Applaude il suo segretario provinciale Pierpaolo Gallini, assessore al Welfare della Giunta Trespidi. Gallini, condannato per il reato di voto di scambio commesso nel giugno del 1992 conclusosi con un patteggiamento, è oggetto di una mozione di sfiducia da parte della minoranza. Il 29 settembre 2009 il presidente Pasquali, oramai fedele al Carroccio, decide di discutere la mozione a seduta segreta. La mozione non passa. Pdl, Carroccio e Udc sono compatti.
Dopo pochi giorni, Luigi Francesconi, consigliere regionale in quota Pdl, passa in Provincia nel gruppo misto. Proprio per quella “lungimiranza, trasparenza e tolleranza che ricordano il regno di Carlo Magno” con cui elogiò il mandato Trespidi il giorno dell’insediamento (“una rivoluzione Copernicana”), Francesconi prevede il mancato appoggio del partito per le Regionali di marzo 2010. Un passo per volta. Prima il gruppo misto, poi l’abbandono del Pdl nel consiglio provinciale del 20 maggio 2010. Oggi partecipa alla riunioni dell’Udc. Ma Brunetto Ferrari, ex Lega, oggi Udc, sta aspettando ancora l’ufficializzazione per accoglierlo tra i suoi banchi.
Nel frattempo, il caorsano Stefano Cavalli (quota Lega), strenuo sostenitore in Consiglio della Provincia autonoma, di una nuova fascia biancorossa per il presidente e puntuale slalomista sulla questione del nucleare, si candida per la Regione. In attesa di sapere se sarà eletto, resta consigliere provinciale. Dopo la sua nomina, lascia il posto al giovane leghista Thomas Pagani che si insedia il 29 giugno 2010. Oggi Cavalli, ancora leghista ma strenuo oppositore al ritorno del nucleare, insiste a presentare interrogazioni in Regione sull’argomento e puntualmente viene smentito dall’onorevole leghista piacentino Massimo Polledri. 
Il 20 settembre 2010, dopo una tranquilla mattina di incoontri con la Protezione Civile, l’assessore leghista Davide Allegri si dimette. L’annuncio arriva dalla sede della Lega. Senza preavviso e con motivazioni che saranno contraddette dopo poco tempo dalla Lega stessa: “Lascio per motivi personali di sovrapposizione di impegni tra attività politica del movimento, a livello locale, e quella professionale”. A poche ore di distanza, l’ex assessore dichiara di “essere disponibile per un’eventuale elezione a sindaco di Cortemaggiore” e, qualche giorno dopo, si profila per lui “una collaborazione con la Commissione ambiente alla Camera sotto la guida di Angelo Alessandri”. Negli stessi giorni, Gianluigi Repetti,  sindaco di Cortemaggiore, di cui Allegri è tutt’oggi assessore, dichiara: “Se avessi dubbi su Allegri, farei subito un intervento. Ma non ho dubbi finché la magistratura non fa niente”.
Trespidi oltre alle sue 9 deleghe prende anche quelle di Allegri in attesa della nuova nomina: ambiente, energia, attività estrattive e protezione civile. E fanno 13.
L’8 ottobre 2010, secondo la profezia di Maurizio Parma, Massimiliano Dosi trova il suo posto in Giunta al posto di Allegri. Per la sua nomina arrivano da Roma nientemeno che il segretario regionale Angelo Alessandri e il braccio destro di Bossi, Rosy Mauro che dichiara: “Da noi chi sbaglia è fuori”. A Dosi sono assegnate le deleghe: Federalismo demaniale, Sistema del Po, Università e Ricerca, Politiche giovanili, Protezione civile, Piacenza Provincia d'Europa e Sportello Europa.  Quindi, non quelle di Allegri: Ambiente ed Energia restano a Trespidi. E fanno 11.
Il 20 ottobre 2010, mentre tutti si chiedono ancora quali siano le reali motivazioni delle dimissioni di Allegri, l’onorevole del Carroccio Massimo Polledri chiede agli amministratori eletti in quota Lega di firmare il “Patto dei piccoli onesti”. 
Patto non firmato da Giampaolo Maloberti, quota Lega, che l’8 novembre 2010 subentra a Massimiliano Dosi in consiglio provinciale. Per il leghista il leghista indagato per frode ai danni dello Stato sulla vicenda delle quote latte, è  un ingresso difficile. A cui risponde: “Posso contare sull’appoggio di un gruppo solido come la Lega, portavoci del Carroccio in consiglio provinciale. Soprattutto, posso contare sull’appoggio del Senatore Umberto Bossi”. E così, grazie al suo curriculum, nella commissione del 12 novembre 2010 viene nominato presidente della Commissione Sviluppo. E Thomas Pagani diventa capogruppo provinciale del Carroccio.
Nella stessa seduta l’onorevole Tommaso Foti, ex Msi, ex An, fino a questo momento in quota Pdl e in dissenso con Fli, si rivolge al presidente Trespidi augurandosi che “questo sia l’ultimo di una serie di sgradevoli episodi a cui questa maggioranza deve sottoporsi”. Ma lui, purtroppo, non possiede le doti di preveggenza dell’assessore Parma e non può immaginarsi che il consigliere provinciale Enzo Varani, quota Lega, si dimetta il 18 novembre 2010 dalla carica di assessore nel Comune di San Giorgio per “problemi di salute”. Tutt’oggi Varani è consigliere provinciale, ma dall’annuncio di San Giorgio, in Provincia non si è più presentato.
Perdendo i pezzi, il presidente Trespidi resta al comando. Il suo segreto è quello della vittoria: “Sono rimasto me stesso”. Continua a correre, a sorridere e, al grido di “Ma chi sono io, Babbo Natale?, a tappezzare di targhe tutte le opere della Provincia realizzate in questi ultimi 150 anni. Cioè, quelli prima del suo mandato. E, soprattutto, per non rischiare di sbagliare, attua la sua politica del fare… promesse.

 

 

 
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    Commenti:


    senti chi parla !!!!
    ...e questi del centro sinistra pensano anche di far ridere ....? quando c'erano loro facevano piangere...Reggi docet....
    castigamatt
    24/12/2010  14.10

    Povero Giangi
    Gli brucia ancora la sconfitta? sparisca dalla scena politica invece che dire c....e! Non mi sembra che i piacentini alle elezioni abbiano gradito molto il suo operato! Buon natale boiardi!
    Highlander
    23/12/2010  17.00

    aggiungerei come antipasto: coppa di "parma"
    visto che il salume parmigiano ha invaso il nostro territorio sostituendosi alla nostra dop nel disinteresse generale.
    alessandro
    23/12/2010  12.24

    ridiamoci sopra, è meglio.
    in effetti conviene farci sopra una grassa risata....anche se non ci sarebbe niente da ridere....
    alessandro
    23/12/2010  12.16


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