Con il decreto legislativo dello scorso maggio, i Comuni potranno richiedere la proprietà, a titolo gratuito, di alcuni beni statali presente sul proprio territorio. Sui vantaggi e gli svantaggi di tale iniziativa si è discusso a Palazzo Farnese nel convegno “Federalismo demaniale: quali opportunità e quali rischi per i Comuni”, organizzato dall’Anci (associazione nazionale comuni italiani) in collaborazione con il Comune di Piacenza. Al seminario hanno partecipato vari esponenti dell'Anci, tra cui il vicepresidente Roberto Reggi, Carmelina Cicchiello dell'Ufficio Territorio e Lavori Pubblici, e rappresentanti del Demanio.
Questo processo di trasferimento può rappresentare una grande opportunità per i Comuni perché può costituire uno strumento per creare maggiore valore dai beni che si trovano sul proprio territorio e che rischiano di rimanere sotto utilizzati. Ma nello stesso tempo l’assegnazione a titolo gratuito comporta anche un aumento dei costi di manutenzione; costi che aumentano se si considera che nel decreto è previsto un taglio dei fondi statali agli enti locali che richiederanno i beni demaniali. Perciò gli amministratori locali dovranno scegliere con attenzione per quali edifici fare richiesta di possesso.
Sui vantaggi per la nostra città si è espresso il sindaco Roberto Reggi: "Credo sia un valido processo di rivalutazione di beni e di servizi che ancora mancano alla cittadinanza. Considereremo i beni piacentini nel loro insieme per valorizzarli nel miglior modo possibile. Ma bisogna ancora verificare se viene confermato il processo descritto nel decreto, e non sono ancora completamenti chiari gli oneri a carico del Comune".
“C’è ancora molta vaghezza sulle modalità di attuazione del decreto – ha spiegato il vicedirettore dell’Agenzia del Demanio Carlo Petagna – I problemi potrebbero arrivare dai Comuni più piccoli: piazzare sul mercato locale alcuni grossi immobili potrebbe infatti risultare controproducente. Per Piacenza invece potrebbe essere una buona opportunità considerando le numerose aree ex militari”.
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