Della partita con il Livorno rimane la quarta sconfitta interna per un Piace incapace di vincere da ormai sei turni, che hanno fruttato solamente tre punti grazie ai pareggi con Pescara, Sassuolo (in trasferta) e Torino al Garilli. Una serie negativa che ha riportato la squadra biancorossa in una posizione di classifica tutt'altro che rassicurante, dopo il filotto di risultati utili che aveva riportato a galla il Piace e aveva acceso la speranza di poter vivere il resto della stagione senza affanni particolari.
Rimane un ultimo posto a quota 17, in compagnia di quattro squadre: il Portogruaro corsaro ad Empoli, il Sassuolo, l'Ascoli di Castori (che però sconta i 5 punti di penalizzazione) e la Triestina, impegnata stasera nel posticipo con il Torino. Cinque squadre per i cinque posti destinati a retrocessione e playout. Fortuna che più in alto non si corre certo, e la zona salvezza rimane decisamente a tiro: a due punti il Frosinone, a tre il Modena, a quattro il Grosseto e a cinque l'Albinoleffe di Mondonico che attende i biancorossi nel posticipo di lunedì prossimo. L'ennesima gara della vita per un Piace andato in affanno dopo una rincorsa lunga e dispendiosa, e che avrebbe bisogno come il pane di tirare in fiato.
Rimane una giornata storta e una prestazione al di sotto degli standard recenti da parte di un Piace impotente, impacciato e a tratti quasi rassegnato. Vero è che nel primo tempo la squadra di Madonna è piaciuta più di un Livorno sotto tono, facendo la partita che aveva preparato ed evitando di esporsi alle letali ripartenze dei toscani. Ma è nel secondo tempo che i biancorossi hanno dato il peggio, incapaci di reagire alla rete dello svantaggio, episodica quanto splendida, e di mettere in campo il ritmo, il dinamismo, la personalità e l'intensità che sarebbero serviti contro una squadra corta, quadrata e insuperabile in difesa. Invece è arrivata una sola conclusione verso lo specchio della porta, una goffa rovesciata di Mei controllata senza problemi da De Lucia. Troppo poco, anche contro questo Livorno.
Rimane la buona prova di Cassano, che salva il Piace da una sconfitta più pesante, e poco altro da ricordare in un pomeriggio che ha visto uscire la squadra tra in fischi, che mancavano al Garilli da diverso tempo. La corsa a vuoto di Marchi, l'imprecisione di Catinali, l'indolenza di Conteh, la fallosità di Cacia, la testardaggine di Piccolo, l'evanescenza di Guzman, l'involuzione di Guerra: tutto vero, e tutto troppo brutto per essere vero. In particolare non si capisce il momento del giovane di San Nicolò, che non ne indovina una dando la sensazione di soffrire di ansia da prestazione, le stessa che spesso condiziona Bini e Calderoni, apparso però in netto miglioramento a Modena. Un aspetto su cui Madonna deve lavorare ancora.
Rimangono due partite prima del giro di boa invernale. L'obiettivo dei biancorossi deve essere quello di chiudere il girone di andata a quota 21, grazie a 4 punti da mettere insieme con la trasferta a Bergamo contro l'Albinoleffe e l'ultima in casa con il sempre più sorprendente Varese. Difficile ma non impossibile. E puntare poi a conquistarne 30 nel girone di ritorno, quando al Garilli saranno di scena quasi tutte le concorrenti dirette, dal Portogruaro al Sassuolo, dal Modena al Grosseto, al Crotone e allo stesso Albinoleffe. Vale la pena ricordare infatti come il calendario non abbia sorriso finora alla squadra di Madonna, alternando trasferte comunque impegnative a match casalinghi quasi proibitivi (Novara, Torino e Livorno le ultime a fare visita ai biancorossi). In mezzo c'è il mercato, dove la priorità è trattenere tutti e l'obiettivo numero due è rinforzare le seconde linee, per offrire a Madonna un numero maggiore di cambi all'altezza.