Tutto è partito dalla mancata consegna di una multa per eccesso di velocità in autostrada perché l’interessato era irreperibile. In realtà il nominativo a cui risultava intestata la macchina era inesistente. Ha preso il via da qui un’indagine condotta dalla squadra di polizia giudiziaria della sezione polizia stradale di Piacenza, che ha portato alla denuncia di quattro persone per una serie di reati tra cui ricettazione, truffa e sostituzione di persona.
Gli agenti hanno scoperto che l’auto colpevole di aver superato i limiti consentiti, una Bmw di grossa cilindrata, era stata acquistata qualche mese prima in una concessionaria del bergamasco da un 57enne, risultato essere un clochard, che aveva presentato documenti e busta paga fittizi, accendendo un finanziamento per svariati migliaia di euro. Rate che ovviamente non sono mai state pagate.
Dopo sei mesi dall’acquisto l’auto era stata nuovamente intestata ad un altro clochard sempre utilizzando documenti falsi. Lo scopo probabilmente era quello di rivendere in un secondo momento la vettura all’estero. Nessuno dei senzatetto, verosimilmente pagati per fare da prestanome, ha in realtà mai utilizzato personalmente lamacchina, che nel frattempo aveva effettuato svariati viaggi in tutto il nord Italia. In un caso la Bmw era stata fermata nei pressi di Ravenna con a bordo un 40enne trovato in possesso di sostanze stupefacenti.
Al termine delle indagini sono state denunciate quattro persone, tra cui un 53enne originario di Rovigo ritenuto a capo del sodalizio criminoso e con precedenti per riciclaggio internazionale di auto. Dovranno rispondere di dodici capi d’imputazione fra cui ricettazione, truffa e sostituzione di persona. L'auto è stata posta sotto sequesto e verrà restituita ai legittimi proprietari.
Sempre il personale della squadra di polizia giudiziaria ha tratto in arresto un cittadino moldavo di 29 anni, con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio. L’uomo è stato fermato nei pressi di viale Dante a bordo di un’Alfa Romeo 147, risultata rubata a Parma negli ultimi mesi del 2009. Il 29enne era privo di permesso di soggiorno: ulteriori accertamenti hanno fatto emergere come l’uomo fosse destinatario di un decreto di espulsione dal territorio italiano emesso nel 2005 dal prefetto di Piacenza. Nel marzo 2007 era stato arrestato dai carabinieri di Rivergaro e nell’agosto 2009 era stato emesso nei suoi confronti un nuovo ordine del questore di Lodi che gli imponeva di lasciare l’Italia entro 5 giorni. Arrestato per inottemperanza a tale ordine, l’uomo è stato condannato a 8 mesi di reclusione da scontarsi ai domiciliari. Sarà espulso al termine della pena.
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