Le imprese europee riportano un calo del 2,6% negli investimenti in R&S
Da uno Studio realizzato dal Joint Research Centre (JRC) della Commissione europea, su un campione che comprende le 1400 società più importanti del mondo, risulta che gli investimenti in ricerca e sviluppo (R&S) realizzati dalle aziende dell'Unione europea (UE), nel corso del 2009 sono scesi del 2,6%.
E’ la prima volta dopo diversi anni che le imprese europee decidono di diminuire gli investimenti in R&S. Considerando, tuttavia, che nello stesso anno le vendite e gli utili sono scesi rispettivamente del 10% e del 21%, il calo di investimenti in R&S si può senz’altro considerare esiguo, che dimostra l'importanza che l’R&S riveste per le aziende.
A livello mondiale le imprese hanno ridotto gli investimenti in R&S mediamente dell'1,9%, una cifra inferiore a quanto riscontrato nell'UE.
Esaminando le cifre per regione, si evince che le aziende statunitensi hanno decurtato di oltre il 5% i propri investimenti in R&S, mentre le loro concorrenti asiatiche li hanno aumentati significativamente.
In Europa, le differenze riscontrate fra i vari paesi rispecchiano piuttosto fedelmente la distribuzione dei settori nel continente:
1. il calo nelle attività di R&S delle imprese tedesche e francesi è in larga misura imputabile all'industria automobilistica nazionale, i cui investimenti in ricerca e sviluppo sono rispettivamente scesi del 7,4% e del 14,1%;
2. nel Regno Unito il calo complessivo non è andato oltre lo 0,6%, in parte proprio grazie al peso ridotto della sua industria automobilistica (calo in Europa dell’11,6%);
3. Paesi con una spiccata tendenza all'innovazione, come la Svezia e la Finlandia, hanno riportato cali prossimi al 6%, attribuibili al loro esteso settore dell'hardware informatico, duramente colpito dalla crisi (calo in Europa del 6,4%);
4. le imprese italiane registrano un aumento complessivo del 5,5%, grazie soprattutto ai forti investimenti in R&S di settori quali: sanitario (+12,9%), telecomunicazioni (+12,7%), industria metallurgica (+12,7%) e industria chimica (+9,6%); settori nei quali investono anche imprese straniere;
5. la Spagna ha registrato una crescita del 15,4% ottenuta grazie soprattutto ai consistenti aumenti negli investimenti in R&S effettuati da importanti società nazionali, quali Telefónica (16%) e Acciona (29%).
Dallo Studio si evince che le principali imprese dell’UE hanno sostanzialmente mantenuto gli investimenti in R&S, a dimostrazione che tali attività rappresentano un elemento chiave per emergere più forti dalla crisi economica.
Tale dato però non deve farci abbassare la guardia, innanzitutto perché gli investimenti in R&S spesso riguardano settori nei quali la ricerca è fondamentale per la loro sopravvivenza (vedi dati riguardanti l’Italia), poi non bisogna trascurare il divario esistente con le migliori imprese degli Stati Uniti in settori quali il software e le biotecnologie e la rapida ascesa dell’economia asiatica.
Per ulteriori informazioni:
European Commission – Joint Research Centre (http://ec.europa.eu/dgs/jrc/index.cfm)